Il Novecento è davvero finito. Considerazioni sull'urbanistica - 9788860365491

Il Novecento è davvero finito. Considerazioni sull'urbanistica: Un profondo cambiamento segna l'urbanistica e l'architettura di questi ultimi due decenni e si esprime come lontananza dal progetto moderno, apertura di nuovi problemi, modifiche di linguaggi e tecniche. Al cambiare di tutto o quasi si sovrappone un discorso critico che non è mai sembrato così disarmato, poco attento a osservare ciò che l'urbanistica fa, il modo in cui argomenta ciò che fa, in cui interpreta problemi, chiarisce intenzioni, produce giustificazioni, cambia linguaggi. Manca una migliore descrizione dell'urbanistica e del suo progetto che sia anche un tornare a descrivere, osservare, interpretare i temi del discorso urbanistico; chiarire ed esplicitare i modi messi in atto per ordinare il mondo sensibile esercitando un'azione politica al di là degli aspetti normativi e della ricostruzione del negoziato. In mancanza di un tale atteggiamento è fin troppo facile parlare di difficoltà, sconfitta, impoverimento. Scopo di questo libro è provare a descrivere alcuni aspetti dell'urbanistica italiana di questi ultimi vent'anni. Al di fuori di un atteggiamento nostalgico, di perdita e al di fuori di una entusiastica accettazione delle condizioni contemporanee. Un tale compito si giustifica con la convinzione che entro una situazione difficile permangano importanti spiragli di conoscenza e azione, che lo sfondo disegnato da coloro che pensano a un impoverimento sia realistico, ma non racconti tutto.
A profound change has set the urban planning and architecture of the past two decades and is expressed as the distance from the modern project, opening of new problems, changes of languages and techniques. To change almost everything overlaps a critical discourse that has never seemed so disarmed, careless in observing what urbanism is, how we argued what it does, in which she plays problems, clarify intentions, produces justification, change languages. Lacking a better description of the town planning and its project that is also a return to describe, observe, interpret the themes of urban speech; clarify and make explicit the ways put in place to order the sensible world exerting political action beyond the regulatory issues and reconstruction of the negotiations. In the absence of such an attitude is all too easy to talk about difficulties, defeat, impoverishment. Purpose of this book is to try to describe some aspects of Italian urbanism of the last twenty years. Outside a nostalgic attitude, of loss and outside of an enthusiastic acceptance of contemporary conditions. Such a task is justified by the belief that within a difficult situation remain important glimmers of knowledge and action, that the background drawn by those who think an impoverishment is realistic, but don't tell.