ricerca
avanzata

L'atlante parigino. Fortificazioni del Cinquecento alle frontiere della cristianità - 9788867173884

di Vito Bianchi edito da Adda, 2018

  • € 100.00
  • A causa delle condizioni di fornitura offerte dal nostro fornitore
    siamo costretti a conteggiare ulteriori € 5.00 di spese in aggiunta al prezzo di copertina
  • € 105.00

Informazioni bibliografiche del Libro

 

L'atlante parigino. Fortificazioni del Cinquecento alle frontiere della cristianità: "... Per i viceregni spagnoli di Napoli e di Sicilia, strettamente connessi sul piano politico, economico e strategico con il possesso di Tunisi, erano anni di fermento. L'Italia meridionale e la Goletta vedevano intrecciati i loro destini in quanto estremi baluardi nella resistenza contro le folate turco-barbaresche. Tanto le fortificazioni italiche quanto quelle tunisine erano funzionali, evidentemente, a una medesima strategia di puro contenimento della pressione ottomana, coltivata a Madrid lungi da una politica aggressiva nei confronti della Sublime Porta (visti gli interessi spagnoli per il Mediterraneo occidentale e le nuove rotte transatlantiche). In questa logica, controllare l'avanzata della Mezzaluna in Occidente significava, innanzitutto, fortificare e tenere in efficienza le difese di città e coste... Gradualmente, il paesaggio litoraneo dovette mutare. Le conseguenze - dirette o indirette, comunque concretamente percepibili - della minaccia ottomana produssero fortezze cittadine alternate a decine di torri marittime... Il rosario di torrioni si amalgamava con roccaforti che occupavano spuntoni rocciosi allungati fra i flutti. Durante la seconda metà del XVI secolo, nel viceregno di Napoli, in Sicilia, a Malta e nei presidi maghrebini si delineava in tal modo un fronte terracqueo militarizzato, lungo il quale venivano strategicamente ad essere incastonate le piazzeforti di Pescara, Vieste, Manfredonia, Barletta, Trani, Bisceglie, Molfetta, Giovinazzo, Bari, Mola, Polignano a Mare, Monopoli, Brindisi, Otranto, Gallipoli, Taranto e la Goletta: proprio quelle che
"... For the Spanish viceroes of Naples and Sicily, closely connected on the political, economic and strategic level with the possession of Tunis, were years of turmoil. Southern Italy and the schooner saw their destinies intertwined as extreme bulwarks in the resistance against the Turkish-barbaresque flurries. Both the Italian and Tunisian fortifications were functional, evidently, to the same strategy of pure containment of the Ottoman pressure, cultivated in Madrid far from an aggressive policy towards the Sublime Porta (seen the Spanish interests for the Western Mediterranean and the new trans-Atlantic routes). In this logic, controlling the advance of the crescent in the west meant, first, to fortify and keep in efficiency the defenses of cities and coasts... Gradually, the coastal landscape had to mutate. The consequences-direct or indirect, however concretely perceptible-of the Ottoman threat produced city fortresses alternating with dozens of maritime towers... The Rosary of towers amalgamated with strongholds that occupied rocky spikes stretched between the waves. During the second half of the sixteenth century, in the Viceroyalty of Naples, in Sicily, in Malta, and in this way, a militarized terraqueous front was outlined, along which were strategically to be embedded the strongholds of Pescara, Vieste, Manfredonia, Barletta, Trani, Bisceglie, Molfetta, Giovinazzo, Bari, Mola, Polignano a Mare, Monopoli, Brindisi, Otranto, Gallipoli, Taranto and La Goletta: precisely those that

 Recensioni Scrivi la tua recensione del libro "L'atlante parigino. Fortificazioni del Cinquecento alle frontiere della cristianità"

 Recensioni Scrivi la tua recensione del libro "L'atlante parigino. Fortificazioni del Cinquecento alle frontiere della cristianità"