Stilli come rugiada il mio dire. Omelie per le Domeniche del Tempo Ordinario. Anno B - 9788870948967

Stilli come rugiada il mio dire. Omelie per le Domeniche del Tempo Ordinario. Anno B: "Guai a me se non predicassi il Vangelo! (1 Cor 9,16), è un ammonimento dell'apostolo Paolo che ha sempre accompagnato il mio ministero apostolico della predicazione. Anzi si è fatto più intenso e pungente, a mano a mano che alla mia riflessione si chiariva come dato primario per la comprensione di questo ordine di provvidenza la sorprendente misericordia di Dio, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità (1 Tm 2,4). Proclamare la realtà di questo amore trascendente è stato il senso e lo scopo della mia esistenza e quindi anche della mia predicazione. In questo volume raccolgo le omelie che ho proposto nel corso del tempo ordinario dell'Anno liturgico. Sono il segno non appariscente, ma di grande rilievo apostolico del mio ministero. L'obiettivo costante è quello di annunciare un messaggio di gioia, perché evangelizzare significa primariamente annunciare la gioia di Gesù Cristo. Questo è un nucleo irrinunciabile: un Vangelo che si comunichi nella tristezza o porti alla tristezza è un perfetto controsenso. È una gioia che essenzialmente nasce dalla comunione con una salvezza avvenuta: imbattermi nel Vangelo significa che la mia salvezza c'è già, ed è già mia se solo accetto di arrendermi ad essa. È una gioia che ricava la sua sostanziale consistenza da un avvenimento, dalla concretezza di una persona: la persona di Gesù di Nazaret, Figlio di Dio, crocifisso, risorto, oggi vivo, unico Salvatore e Signore." (dalla Prefazione)
"Woe to me if I do not preach the Gospel! (1 Cor 9.16), is an admonition of the Apostle Paul that has always accompanied my Apostolic Ministry of preaching. Indeed became more intense and pungent, gradually to my reflection is clarified as the primary data for understanding this order of Providence the amazing mercy of God, who desires all men to be saved and to come to knowledge of the truth (1 Tm 2.4). Proclaim the reality of this transcendent love was the meaning and purpose of my existence and therefore also of my preaching. In this volume I the homilies which I proposed in the course of ordinary time of the liturgical year. Are not flashy, but of great importance of Apostolic Ministry. The constant objective is to proclaim a message of joy, why evangelize means primarily announce the joy of Jesus Christ. This is an indispensable nucleus: a Gospel that you communicate in sadness or lead to sadness is a perfect contradiction. And a joy that essentially comes from communion with a Salvation: in the Gospel has been running means that my salvation is there already, and it's already mine if only I accept to surrender to it. And a joy that draws her substantial consistency from an event, the reality of a person: the person of Jesus of Nazareth, the son of God, crucified, risen, and today I live, only Savior and Lord. " (from the preface)