Cianfrusaglie del passato. La vita di Wislawa Szymborska - 9788845929557

Cianfrusaglie del passato. La vita di Wislawa Szymborska: "Confidarsi in pubblico è come perdere l'anima. Qualcosa bisogna pur tenere per sé" ha detto Wislawa Szymborska. E ha detto anche: "Cerco di non pensare troppo a me, e non lo dico per smanceria o per ingraziarmi il lettore. È la verità: non sono al centro dei miei interessi". Scavare nella vita di chi tanto detestava mettersi pubblicamente a nudo e ha fatto della riservatezza la propria insegna potrebbe dunque sembrare un'indebita intromissione. Peggio: un tradimento. Anna Bikont e Joanna Szczesna sono riuscite a evitare questo scoglio. "Cianfrusaglie del passato" (espressione tratta dalla poesia "Scrivere il curriculum") è una biografia non solo rigorosa e documentata, frutto di ricerche e di conversazioni con la Szymborska stessa e con quanti l'hanno frequentata, ma soprattutto discreta. Giacché a risuonare, in ogni pagina, non è la loro voce, ma quella, irresistibilmente ironica, di una donna che - ha scritto Adam Zagajewski - "sembrava appena uscita da uno dei salotti parigini del Settecento". Scopriremo così il suo ambiente familiare, le letture, i giochi dell'infanzia, la vita nel "kolchoz dei letterati" di Cracovia e la giovanile adesione all'idea comunista, la rapida disillusione, e poi la simpatia per Solidarnosc negli anni Ottanta, infine lo spartiacque del Nobel. E scopriremo, alla fine, la sua gravità, la sua profondità, puntigliosamente celate dietro lo schermo della leggerezza giocosa e della impenetrabile discrezione.
"Confide in public is like losing the soul. Something you must whilst keeping itself "said Wislawa Szymborska. And he also said: "I try not to think too much to me, and I say this not to smanceria or ingraziarmi for the reader. And the truth is not central to my interests ". Digging into the lives of those who so loathed put publicly stripped and did their privacy could therefore teaches seem undue meddling. Worse: a betrayal. Anna Bikont and Joanna Szczesna have managed to avoid this hurdle. "Junk of the past" (expression taken from the poem "write CV") is a biography not only rigorous and documented, the result of research and conversations with herself and with those Szymborska have frequented, but above all discreet. As to resonate, on every page, not their vocals, but that irresistibly ironic, a woman who-wrote-Adam Zagajewski "seemed just out of one of the Parisian salons of the 18th century". We will discover its family atmosphere, the readings, the games of childhood, life in "kolkhoz of the literati" of Krakow and the membership of the youth Communist idea, rapid disillusionment, and then the sympathy for Solidarity in the 1980s, finally the watershed of the Nobel. And we will, in the end, its gravity, its depth, meticulously concealed behind the screen of playful lightness and impenetrable.