Città nomadi. Esodo e autonomia nella metropoli contemporanea - 9788895366166

Città nomadi. Esodo e autonomia nella metropoli contemporanea: La gestione biopolitica della metropoli come spazio della produzione e del governo è diventato un problema cruciale per il capitalismo contemporaneo, così come per i soggetti che l'attraversano. A partire da questa acquisizione, l'intento di questo volume è di esplorare alcune rappresentazioni letterarie di spazialità (da Luigi Pirandello a Italo Calvino, da Cesare Pavese a Dacia Maraini, da Enrico Palandri a Nanni Balestrini e Mohsen Melliti) in cui invece prendono voce e visibilità, attraverso l'uso di quella che Deleuze e Guattari hanno definito una linguaggio "minore", una molteplicità di forme ed esperienze in grado di deterritorializzare la razionalità repressiva e omologante della metropoli del capitalismo globale e di immaginare luoghi possibili, altri, dove nuove comunità a venire e diverse culture possano condividere uno spazio comune, proprio perché, per dirla con Calvino, "la città ideale è quella su cui aleggia un pulviscolo di scrittura che non si sedimenta né si calcifica".
Biopolitics of the metropolis management as an area of production and the Government became a crucial problem for contemporary capitalism, as well as for individuals who cross it. From this acquisition, the intent of this book is to explore some literary representations of space (by Luigi Pirandello to Italo Calvino, Cesare Pavese in Dacia Maraini, from Enrico Palandri Nanni Balestrini and Mohsen Melliti) that take voice and visibility, through the use of what Deleuze and Guattari have termed a "minor" language, a multiplicity of forms and experiences able to repressive and rationality of deterritorialization approval of global capitalism and Imagine possible places, other, where new communities to come and different cultures can share a common space, precisely because, in the words of Calvin, "the ideal city is one on which hangs a crock of writing that doesn't sediments or calcifies."