Fata morgana. Il cinema catalano e la scuola di Barcellona - 9788876063060

Fata morgana. Il cinema catalano e la scuola di Barcellona: Il lavoro di Beniamino Biondi tenta una ricapitolazione critica del fenomeno della scuola di Barcellona, movimento cinematografico d'avanguardia, che, di fatto, ha rappresentato la sola autentica nouvelle vague spagnola. All'analisi delle premesse storiografiche, sia di natura estetica che ideologica, seguono i ritratti dei vari componenti del movimento, a commento delle loro opere e delle ragioni linguistico-formali che ad esse presiedono. Si è inoltre deciso di far precedere il discorso da una sintetica rassegna sul cinema degli anni '50 e '60, così da fornire gli strumenti per una riconduzione del fenomeno sperimentale (anche in funzione oppositiva) ai prodromi della cinematografia catalana, e di farlo seguire da un più ampio panorama sul nuovo cinema, che comprende quegli autori che della scuola di Barcellona furono compagni di strada, nella coscienza d'impegno civile del loro lavoro, come quegli autori che mai ne furono sodali e che hanno così percorso altre strade, non potendo ad ogni modo disconoscere nella libertà creativa degli anni '60 il fondamento espressivo della loro opera. Lo studio si conclude con i cineasti che esordirono alla fine degli anni '70, nel momento in cui l'esperienza dello sperimentalismo e della nuova libertà acquisita con la fine della dittatura si esaurirono (eccetto che per alcuni rilevantissimi casi) nel compimento di un cinema socialmente meno impegnato e linguisticamente più convenzionale.
The work of Benjamin Baker attempts a recapitulation of critical School of Barcelona, avant-garde film movement, which, in fact, was the only authentic Spanish nouvelle vague. The analysis of the historical premises, both aesthetic and ideological, follow the portraits of the various components of the movement, in commenting on their works and formal linguistic reason that they preside over. It was also decided to precede the speech from a brief review on the cinema of the ' 50 and ' 60, providing the tools for an extension of the experimental phenomenon (also according to oppositional) to harbingers of the Catalan cinematography, and follow by a broader view of the new cinema, which includes those authors who were companions of the school of Barcelona , in the consciousness of civil commitment in their work, as those authors who never were chums and who thus path other roads could not however disregard the creative freedom of the years ' 60 the expressive basis of their work. The study ends with the filmmakers that they debuted in the late ' 70, when the experience of experimentalism and the new freedom gained from the end of the dictatorship were exhausted (except for some massive cases) in fulfillment of a socially committed and less linguistically more conventional cinema.