Pietro Aretino e l'arte nel Rinascimento. Catalogo della mostra (Firenze, 26 novembre 2019-1 marzo 2020). Ediz. a colori - 9788809883543

Pietro Aretino e l'arte nel Rinascimento. Catalogo della mostra (Firenze, 26 novembre 2019-1 marzo 2020). Ediz. a colori: Dipinti, sculture, oggetti di arte applicata, arazzi, miniature e libri a stampa, restituiscono un ritratto composito di Pietro Aretino (1492-1556), grande intellettuale, caustico provocatore, attore non secondario sulla scena diplomatica del Cinquecento. Una mostra e un catalogo che, a più voci, attingendo all'italianistica e alla storia dell'arte, restituiscono la sfaccettata identità di un protagonista il cui rilievo storico va ben oltre la fama, pur innegabile, di autore licenzioso. Nell'epoca che vede l'affermazione di Michelangelo e Raffaello a Roma e la diffusione oltre confine della cultura maturata nello sfarzo della corte di Giulio II, Leone X e Clemente VII, l'Aretino vive da par suo fra Arezzo, Perugia, Roma, Mantova e Venezia. Amico di Raffaello e Sebastiano del Piombo come del Sansovino e di Tiziano, protetto di Giulio de' Medici, compagno di Giovanni dalle Bande Nere, a Venezia trova infine una patria ideale. Spregiudicato e riottoso nei rapporti con il potere, mentre primeggiano in Europa Francesco I e Carlo V, il favore dei quali godrà in fasi diverse, ne tesse le trame con grande abilità. Al contempo alimenta la satira popolare dando voce al Pasquino, ed è un virtuoso cultore delle lettere, che declina in chiave parodistica e salace così come di temi d'argomento religioso. Provocatore nato, blasfemo e ricattatore per alcuni, è innanzitutto un eccezionale interprete del suo tempo. Il tempo anche del Bembo e dell'Ariosto, che nel suo poema ricorda «il flagello de' principi, il divin Pietro Aretino». La mostra "Pietro Aretino e l'arte del Rinascimento" è dedi
Paintings, sculptures, objects of applied art, tapestries, miniatures and printed books, return a composite portrait of Pietro Aretino (1492-1556), great intellectual, caustic provocatere, non-secondary actor on the diplomatic scene of the sixteenth century. An exhibition and a catalogue that, in several voices, drawing on Italian ism and art history, return the multifaceted identity of a protagonist whose historical importance goes far beyond the fame, although undeniable, of a licentious author. In the era that saw the affirmation of Michelangelo and Raphael in Rome and the cross-border spread of culture matured in the pageantry of the court of Julius II, Leo X and Clement VII, aretino lives for its part between Arezzo, Perugia, Rome, Mantua and Venice. A friend of Raphael and Sebastiano del Piombo as del Sansovino and Titian, protected by Giulio de' Medici, giovanni's companion from the Black Bands, in Venice he finally finds an ideal homeland. Unscrupulous and rebellious in relations with power, while Francis I and Charles V excel in Europe, the favor of which he will enjoy at different stages, weave the plots with great skill. At the same time he feeds popular satire by giving voice to Pasquino, and is a virtuous lover of letters, which declines in a parodic and salaceous key as well as religious themes. Born provocateur, blasphemous and blackmailer for some, he is first and foremost an exceptional interpreter of his time. The time also of Bembo and Ariosto, who in his poem recalls "the scourge of princes, the divine Pietro Aretino". The exhibition "Pietro Aretino e l'arte del Rinascimento" is dedicated to