Guido Pajetta. Miti e figure tra forma e colore. Ediz. a colori - 9788857241883

Guido Pajetta. Miti e figure tra forma e colore. Ediz. a colori: Questo volume risponde all'esigenza di ripercorrere la storia di un artista dalle origini alla morte. Suddivisa per ambiti tematici, la monografia pone attenzione tanto ai rapporti di Pajetta con l'ambito artistico milanese, legato a Novecento e soprattutto a Sironi, quanto al suo successivo desiderio di entrare in rapporto con la produzione europea e in particolar modo francese, con specifico interesse per il cubismo e il surrealismo. proprio in questo ambito che Pajetta sviluppa una specifica attenzione per un realismo di marca introspettiva che lo accompagnerà nel tempo, facilitato da uno stile corsivo e antimimetico, cui certamente giova l'adozione del colore acrilico a partire dal 1967. Pajetta pare sempre più impegnato nella ricerca di una verità recondita e forse anche di una nuova coscienza di sé. Affiora il senso di un'angosciosa solitudine, cui non pone rimedio né il successo di critica e di mercato né la tenacia nel lavoro o la vasta cultura letteraria. Tormentato dalle sue ossessioni, si affida all'immagine come a una sorta di travestimento o di alter ego.
This volume responds to the need to retrace the history of an artist from the beginning to the death. Divided by thematic areas, the monograph pays attention both to Pajetta's relationship with the Milanese artistic field, linked to the twentieth century and especially to Sironi, as well as to his subsequent desire to connect with European production and in particular French, with a specific interest in Cubism and Surrealism. precisely in this area that Pajetta develops a specific attention to an introspective brand realism that will accompany him over time, facilitated by a cursive and antimimetic style, which certainly benefits the adoption of the acrylic color since 1967. Pajetta seems increasingly committed to the search for a truth and perhaps even a new self-consciousness. There is a sense of anguished loneliness, which remedyes neither the success of criticism and the market nor the tenacity in work or the vast literary culture. Tormented by his obsessions, he relies on the image as a kind of disguise or alter ego.