Il velo di Alcesti. Metafora, dissimulazione e verità nell'opera di Emanuele Tesauro - 9788846728050

Il velo di Alcesti. Metafora, dissimulazione e verità nell'opera di Emanuele Tesauro: Un Tesauro filosofo della letteratura e non solo filosofo per imitazione di Aristotele, anzi, piuttosto 'galileiano', vicino all'empirismo e non estraneo alla visione del mondo imposta dalla rivoluzione scientifica, sia per i contenuti delle metafore che predilige, sia per il metodo con cui procede e insegna a procedere per dar vita alle argutezze, è quello che emerge dalle pagine di questo volume, tese ad indagare il valore ontologico e gnoseologico della metafora così come viene alla luce dalla trattazione teorica dell'autore e a verificare nella pratica testuale delle sue tragedie l'efficacia reale del metodo suggerito nel Cannocchiale aristotelico. Spingendosi oltre il mero ambito della retorica e oltre la semplice variazione sui temi dell'etica aristotelica, la riflessione tesauriana fa dello scopo primario della filosofia aristotelica - e della filosofia in generale - lo scopo della retorica stessa: la conoscenza della verità diventa dunque non solo obiettivo da raggiungere, ma oggetto di una comunicazione che avviene necessariamente attraverso una scelta retorica. Ne risulta un legame quasi necessario fra retorica e verità, fra retorica ed essere, quello indagato dalla metafisica aristotelica come dai filosofi del Seicento, Galileo e gli empiristi in particolare. A stringere questo legame nell'ambiente cortigiano del XVII secolo è spesso la pratica della dissimulazione, che richiede un arguto lavoro con le parole, unica via da percorrere per chi non rinuncia a dire la verità.
A literary philosopher and philosopher not only for Thesaurus imitation of Aristotle, indeed rather Galilean ', ' near the empiricism and not foreign to the worldviews which results from the scientific revolution, both in content of metaphors that prefers, either for the method by which proceeds and teaches how to proceed to form at argutezze, is what emerges from the pages of this volume ontological and gnoseological value, to investigate the use of metaphor as the light from the author's theoretical discussion and to verify in practice the real effectiveness of his tragedies of textual method suggested in the Aristotelian Telescope. Going beyond the mere framework of rhetoric and beyond simple variation on the themes of Aristotelian ethics, reflection tesauriana the primary purpose of Aristotelian philosophy-and philosophy in general-the purpose of rhetoric itself: the knowledge of the truth thus becomes not only objective to be achieved, but the subject of a communication that is done necessarily through a rhetorical choice. The result is an almost necessary bond between rhetoric and truth, between rhetoric and be, that Aristotelian metaphysics as investigated by philosophers of the seventeenth century, Galileo and empiricists in particular. To form this bond in the 17th century courtier environment is often the practice of concealment, which requires a witty work with words, the only way to go for those who want to tell the truth.