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Verso una pianificazione antifragile. Come pensare al futuro senza prevederlo - 9788891727756
di Ivan Blecic Arnaldo Cecchini edito da Franco Angeli, 2016
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Verso una pianificazione antifragile. Come pensare al futuro senza prevederlo
- Autori : Ivan Blecic Arnaldo Cecchini
- Editore: Franco Angeli
- Collana: Studi urbani e regionali , Nr. 141
- Data di Pubblicazione: 2016
- Genere: URBANISTICA E ARTE DEL PAESAGGIO
- Argomento : Pianificazione urbanistica
- Pagine: 160
- ISBN-10: 889172775X
- ISBN-13: 9788891727756
Verso una pianificazione antifragile. Come pensare al futuro senza prevederlo: Gli urbanisti hanno finora pensato di poter trasformare il mondo, ma si tratta di interpretarlo. L'idea di una pianificazione capace di fare i conti con il futuro e di decidere come sarà il mondo si è rivelata per molti aspetti fallimentare. Per quattro buone ragioni. Prevedere è difficile, pressoché impossibile - ma è necessario. Le forze che agiscono nella trasformazione della città sono determinate da processi e dinamiche che non hanno nulla a che fare con la pianificazione. Un approccio normativo-prescrittivo non tiene conto dell'inesorabile volontà di molti esseri umani a fare a modo loro. C'è una piccola distorsione totalitaria nell'idea di sapere che cosa è meglio per gli altri (anche se ci si riuscisse). Questo libro è a favore della necessità di pianificare (per dirla con Colin Ward: "Io non credo che ci si dovrebbe liberare della pianificazione. I ricchi potranno far tutto quel che vogliono, se ciò accade"). Ma di una pianificazione che possa funzionare. La nozione di antifragilità è essenziale per questo scopo. Non solo perché - in moltissimi casi - le città sono si-stemi antifragili, ma perché una pianificazione che operi in direzione dell'antifragilità può essere efficace e costruire le condizioni per evitare iniquità e bruttezza e favorire il diritto alla città.
City planners have thought they could transform the world, but it is interpreting it. The idea of a schedule capable of coping with the future and to decide how the world will be proved in many ways. For four good reasons. Predict is difficult, almost impossible-but you should. The forces acting on the transformation of the city are determined by processes and dynamics that have nothing to do with planning. A prescriptive regulatory approach-does not take into account the unrelenting will of many humans to do it their way. There is a small totalitarian distortion in the idea to know what is best for others (although you could). This book is in favour of the need to plan (to quote Colin Ward: "I don't think we should release the schedule. The rich will do everything what they want, if that happens "). But a schedule that will work. The notion of antifragility is essential for this purpose. Not only because-in many cases-the cities are antifragili, but because planning si-stemi that operates in the direction of antifragility may be effective and build the conditions to avoid unfairness and ugliness and promote the right to the city.
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