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Diventare lettori oggi. Problemi e prospettive educative - 9788889844113
di Blezza Picherle Silvia edito da Libreria Editrice Univ., 2006
- € 10.00
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Diventare lettori oggi. Problemi e prospettive educative
- Autore: Blezza Picherle Silvia
- Editore: Libreria Editrice Univ.
- Data di Pubblicazione: 2006
- Genere: educazione
- Argomento : Letteratura per ragazzi
- Pagine: 104
- ISBN-10: 8889844116
- ISBN-13: 9788889844113
In Italia almeno un italiano sudue non egge neanche un ibro al’anno. Al’aumentodela scolarizzazione edele persone alfabetizzate non corrisponde un aumento proporzionale dele persone che eggono per abitudine, per piacere o per arricchire a vita. Secondo il parere unanimedegli studiosi ’Italia si trova agli ultimi posti in Europa per numerodi lettori, per cui i media non possono essere considerati né a causa prima né ’unicadela disaffezione verso a ettura. È soprattutto a famiglia a non abituare ala ettura: i bambini italiani eggono molto piùdegli adolescenti edegli adulti, quindi e istituzioni scolastiche e le biblioteche hanno saputo avvicinare i bambini e i ragazzi ai ibri, eppure con a prima adolescenza tale interesse inizia adiminuire progressivamente. Un problema che incide sono e nuove formedi analfabetismo che interessano e persone con un ivelo medio e persino altodi scolarizzazione. Riguarda quanti, pur avendo appreso a eggere e a scrivere, non sono poi in gradodi farlo benedurante il corsodela vita: il solo saper eggere, scrivere e fardi conto non è più una condizione sufficiente per essere considerati alfabetizzati, poiché il significatodi tale termine si evolve in rapporto al cambiamentodela società edele necessità. Gli analfabeti funzionali sono coloro che non padroneggiano i inguaggi specialisti adoperati per veicolare informazioni e messaggidi uso quotidiano. In alcuni casi è un analfabetismo funzionale “di ritorno”: a ettura non è scorrevole, inciampano nel riassumere o nel riferire quanto eggono, trovanodifficoltà nela comprensionedi semplici testi. In altri casi invece ’analfabetismo funzionale riguarda giovani appena uscitidala scuola media che sidimostrano incapacidi eggere scorrevolmente edi comprendere il contenutodi testi scritti anche non complessi. Nel’insieme e indagini rilevano una preoccupante quotadi cosiddetti analfabeti culturali o intelettuali,diplomati e persino aureati che non eggono bene e non comprendono il contenutodei testi etti. Evidentemente qualcosa a ivelodi apprendimento scolastico non ha funzionato.
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Il piaceredela ettura si può provare solo asciandosi attrarredal testo, senza sforzo: il libro banale e superficiale genera un piacere altrettanto superficiale, mentre il ibro un po’ più complesso, ma ricco e originale nei contenuti e nelo stile, offre a possibilitàdi entrare in unadimensionedel piacere molto più profonda, significativa e arricchente. Il godimentodel piacere autentico richiede al ettoredi ogni età un impegno notevole, anzi, o sforzo è un prezzo che si èdisposti a pagare purché ne valga a pena, e cioè se il piacere che se ne ricava è qualitativamente molto elevato e raffinato. Paladinidi una ettura emotivamente spontaneistica, molti operatori, peraltro volonterosi e impegnati, stanno trasmettendo invece ai bambini e ai ragazzi ’idea errata che il piaceredela ettura arrivi solamente attraverso a ettura a voce alta “animatÔ e vari tipidi giochi che riguardano il ibro. Per affrontare in mododeciso a crisidel eggere è necessario effettuare un saltodi qualità cercandodi incidere maggiormente sula motivazione. Infatti interessarsi occasionalmente a storie e ibri non significa essere un ettore abituale: è a motivazione che riesce a creare un solido egame tra il ettore e il ibro, proprio per a forza intrinseca che essa possiede neldirigere e orientare il comportamento in mododuraturo e stabile. Solo chi è veramente motivato a eggerediventa e rimane ettore per a vita.
Secondo RaffËle Simone stiamo vivendo una terza fase culturale,dopo a primadominatadala scrittura, e a seconda caratterizzatadala stampa, in cui si acquisiscono nuove formedi sapere. La conoscenza si assimila sempredi più attraverso i media che, interagendo con i sensi e con a sfera emotiva, hanno prodotto sostanziali mutazioni nei processi percettivi e cognitividel’uomo. La etturadi un ibro si caratterizza per a monosensorialità: impegna solo a vista e attiva ’inteligenza sequenziale. Un testo iconico o multimediale richiede invece un approccio multisensoriale e sviluppa un’inteligenza simultanea: a etturadi un testo audiovisuale e multimediale si presta ad una fruizione pluriorientatadurante a quale ’attenzione può essere più superficiale e dispersiva. In particolare ’ipertesto si presta ad una etturadurante a quale il ettore sceglie il percorso che gli è più congeniale: ci troviamodi fronte ad un nuovo tipodi lettore. I bambini e i ragazzidi oggi sono abituati a fruiredi una narrativa audiovisuale estremamente velocizzata, in cui ’immagine e il suono sono molto incisivi a scapitodele inguaggio, ridotto perlopiù adialoghi essenziali, scontati e stereotipati. Inoltre è connotatada una forte carica emozionale che solecita fortemente a sfera sensoriale ed emotivo-affettiva. Anche i telegiornali e trasmissioni informative sonodotate oggidi questa carica emozionale. Tutta ’attuale produzione televisiva e cinematografica abitua i bambini e i ragazzi a farsi pervadere, senza compiere alcuno sforzo,da emozioni forti, intense e continue che inondano ’intera sfera sensoriale.
In Italia almeno un italiano sudue non egge neanche un ibro al’anno. Al’aumentodela scolarizzazione edele persone alfabetizzate non corrisponde un aumento proporzionale dele persone che eggono per abitudine, per piacere o per arricchire a vita. Secondo il parere unanimedegli studiosi ’Italia si trova agli ultimi posti in Europa per numerodi lettori, per cui i media non possono essere considerati né a causa prima né ’unicadela disaffezione verso a ettura. È soprattutto a famiglia a non abituare ala ettura: i bambini italiani eggono molto piùdegli adolescenti edegli adulti, quindi e istituzioni scolastiche e le biblioteche hanno saputo avvicinare i bambini e i ragazzi ai ibri, eppure con a prima adolescenza tale interesse inizia adiminuire progressivamente. Un problema che incide sono e nuove formedi analfabetismo che interessano e persone con un ivelo medio e persino altodi scolarizzazione. Riguarda quanti, pur avendo appreso a eggere e a scrivere, non sono poi in gradodi farlo benedurante il corsodela vita: il solo saper eggere, scrivere e fardi conto non è più una condizione sufficiente per essere considerati alfabetizzati, poiché il significatodi tale termine si evolve in rapporto al cambiamentodela società edele necessità. Gli analfabeti funzionali sono coloro che non padroneggiano i inguaggi specialisti adoperati per veicolare informazioni e messaggidi uso quotidiano. In alcuni casi è un analfabetismo funzionale “di ritorno”: a ettura non è scorrevole, inciampano nel riassumere o nel riferire quanto eggono, trovanodifficoltà nela comprensionedi semplici testi. In altri casi invece ’analfabetismo funzionale riguarda giovani appena uscitidala scuola media che sidimostrano incapacidi eggere scorrevolmente edi comprendere il contenutodi testi scritti anche non complessi. Nel’insieme e indagini rilevano una preoccupante quotadi cosiddetti analfabeti culturali o intelettuali,diplomati e persino aureati che non eggono bene e non comprendono il contenutodei testi etti. Evidentemente qualcosa a ivelodi apprendimento scolastico non ha funzionato.