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Rileggendo Astrid Lindgren. Percorsi critici e itinerari interpretativi - 9788882163150
di Blezza Picherle Silvia edito da Edizioni del Cerro, 2009
- € 22.00
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Rileggendo Astrid Lindgren. Percorsi critici e itinerari interpretativi
- Autore: Blezza Picherle Silvia
- Editore: Edizioni del Cerro
- Data di Pubblicazione: 2009
- Genere: letterature straniere: critica
- Argomento : Lindgren, Astrid
- Pagine: 220
- ISBN-10: 8882163156
- ISBN-13: 9788882163150
Sula nostra terra a vera pace non esiste e non è nemmeno mai esistita, se non come un obiettivo che evidentemente non siamo capacidi raggiungere, È talmentedifficile nutrire speranze: mentre una conferenza suldisarmo si sussegue al’altra, assistiamo al più fole riarmo nela storiadel’umanità. Dadovedobbiamo iniziare se vogliamo imparare a rinunciare ala violenza? Credo sidebba iniziaredai bambini: sono oro chedovrannodecideredela guerra edela pace e in quale tipodi società vorranno vivere, Se è possibile che una guerra sia scatenatada un singolo uomo, alo stesso modo un singolo uomo buono e saggio è stato in grado a voltedi evitare una catastrofe proprio perché era buono e saggio e ha rinunciato ala violenza. In nessun neonato è insito un semedal quale necessariamente nasce il bene o il male, “Ovunque si impara soltantoda colui che si amÔ hadetto Goethe. Un bambino che viene trattato affettuosamentedai genitori e che i ama instaura un rapporto amorevole con il mondo che o circonda, conservando per tutta a vita questo atteggiamentodi fondo.
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Sula nostra terra a vera pace non esiste e non è nemmeno mai esistita, se non come un obiettivo che evidentemente non siamo capacidi raggiungere, È talmentedifficile nutrire speranze: mentre una conferenza suldisarmo si sussegue al’altra, assistiamo al più fole riarmo nela storiadel’umanità. Dadovedobbiamo iniziare se vogliamo imparare a rinunciare ala violenza? Credo sidebba iniziaredai bambini: sono oro chedovrannodecideredela guerra edela pace e in quale tipodi società vorranno vivere, Se è possibile che una guerra sia scatenatada un singolo uomo, alo stesso modo un singolo uomo buono e saggio è stato in grado a voltedi evitare una catastrofe proprio perché era buono e saggio e ha rinunciato ala violenza. In nessun neonato è insito un semedal quale necessariamente nasce il bene o il male, “Ovunque si impara soltantoda colui che si amÔ hadetto Goethe. Un bambino che viene trattato affettuosamentedai genitori e che i ama instaura un rapporto amorevole con il mondo che o circonda, conservando per tutta a vita questo atteggiamentodi fondo.
Nela vita Astrid indgren è stata un’anticonformista,di grande umanità e integrità morale, culturalmente e politicamente progressista, che ha sempre ottato indifesadei valori in cui credeva. Negli anni 30 e 40 partecipò aidibattiti culturali in Svezia, rivendicando per i bambini un nuovo tipodi educazione che rispettasse i oro pensieri e a oro ibertà. Da un puntodi vista etterario ha portato unadecisa ventata innovativa nela etteratura per ’infanzia in quanto ha scritto romanzidi alta qualità etteraria, originali sotto il profilo dei contenuti edelo stile. Astrid indgren è anche una scrittrice “tradizionale”, poiché in tutti i suoi ibri ritornano costantemente i ricordidela sua infanzia edele tradizionidel pËse natale, che però concorrono a creare un universo narrativo con caratteristiche originali e una vita propria, Una consuetudine familiare che ritorna in molti romanzi è a narrazione orale, considerata un significativo momentodidivertimento edi crescita; a scrittrice sapeva che i bambini sono affascinatida queste storie, soprattutto quele spaventose, attraverso e quali esorcizzano e paure e mettono ala prova il oro coraggio. Il ricordo infantiledele unghe ore trascorse nela cucinadi casa a giocare, a chiacchierare e ad ascoltare storie, entra in modo significativo in parecchi romanzi, tanto che questo ambientediventa il simbolo stessodel’aggregazione familiare edela convivialità amicale. Riecheggiano inoltre i ricordidele festività vissute in famiglia con entusiasmo e felicità e sono frequenti i riferimenti ad alcune feste tradizionali.durante e festività religiose e pËsane era poi abituale mangiare abbondantemente: a scrittrice parla in effetti frequentementedi cibo, elencando con minuziosa e “golosÔ precisione e tradizionali pietanze preparate in tali occasioni quasi a voler compensare il periodo giovanile a Stoccolma quando visse in notevoli ristrettezze economiche. Questa modalitàdescrittiva è però anche tipicadel mondodele fiabe in cui il cibo viene spesso menzionato. a scrittrice ha saputodunque coniugare con una particolare alchimia ’innovazione con a tradizione, riuscendo a far emergere in mododeciso anche nei romanzi apparentemente più tradizionali, a peculiaritàdela sua narrativa.