Le case dei miei scrittori - 9788867832507

Le case dei miei scrittori: Anche se lo scrupolo della biografa spinge Évelyne Bloch-Dano a scovare il particolare realistico, il suo sguardo interiore segue la sua pista e rincorre le parole, i libri. L'intero universo simbolico dello scrittore prende corpo in un'atmosfera, nell'incendio dei muri rosa ai primi raggi del sole a Roma, nel vento nelle stradine di Nizza popolate di fantasmi, nella bruma salmastra che avvolge la costa dell'Acadia, dove viveva Marguerite Yourcenar; nelle grida dei gabbiani a Étretat, nei canti dei galli a Key West, nello sferragliare del treno ai piedi della tenuta di Zola a Médan. Talvolta è un oggetto, a richiamare un mondo: la minuscola scrivania di Balzac, la poltrona di Mallarmé, la macchina da scrivere Corona di Karen Blixen, il giardino d'oro e di porpora di Colette, il semplice tavolo su cui Alexandra David-Néel trascriveva i suoi resoconti da Lhasa, i mobili e i tappeti della casa di Dickens, il castello del "Conte di Montecristo" di Dumas.
Although the scruples of the biographer prompts Evelyne Bloch-Dano to find the particular realistic, her inner gaze follows her path and chases the words, the books. The entire symbolic universe of the writer takes shape in an atmosphere, in the fire of the pink walls at the first rays of the sun in Rome, in the wind in the streets of Nice populated with ghosts, in the brackish mist that envelops the coast of Acadia, where Marguerite lived Yourcenar; in the cries of the seagulls in Etretat, in the chants of the roosters in Key West, in the rattling of the train at the foot of Zola's estate in Médan. Sometimes it's an object, a call for a world: Balzac's tiny desk, Mallarmé's armchair, Karen Blixen's Corona typewriter, Colette's golden and purple garden, the simple table on which Alexandra David-Néel transcribed her accounts from Lhasa, the furniture and carpets of Dickens's house, the castle of the "Count of Monte Cristo" of Dumas.