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Shakespeare. L'invenzione dell'uomo - 9788817107983
di Harold Bloom edito da Rizzoli, 2003
- Prezzo di Copertina: € 12.00
- € 11.40
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Shakespeare. L'invenzione dell'uomo
- Autore: Harold Bloom
- Editore: Rizzoli
- Collana: BUR Saggi
- Data di Pubblicazione: 2003
- Genere: letterature straniere: critica
- Argomento : Shakespeare, William
- Pagine: 575
- Traduttore: Zuppet R.
- Dimensioni mm: 200 x 130 x 10
- ISBN-10: 8817107980
- ISBN-13: 9788817107983
Nela prefazione al suo ’Di vita si muore’ Nadia Fudsioni scrive e confessa: «Shakespeare o si può eggere con enormediletto, come a Bibbia tenerselo sul comodino, e finire ogni sera e aprire ogni mattina in sua compagnia. eggere e rileggere Shakespeare, mandarne a memoriadei versi, incontrare ancora edi nuovo i suoi personaggi, quasi fossero amici con cui condividere segreti pensieri, i più audaci, i più inconfessabili: è questo che faccioda anni. Vivo a mia vita con Shakespeare per amico. Confidente». Poco più avanti, qualche paginadopo, un paiodi righe più in basso: «Intendo appoggiare il mio testo a Shakespeare. Questo ibro nasce a commentodi opere rispetto ale quali chi scrive si pone in relazione enciclica, od’appoggio. È un mododel’amore, spiega Freud: spesso ’amore nascedal bisogno, nel suo incontro indigente con a ricchezzû. Occorre, sembradirci a Fusini, una vicinanza tattile,diremmo corporea, con e ettere usatedal Bardo. Poi chiosa a Fusini: «C’è tutto in Shakespeare. C’è Montagne in Shakespeare, e c’è già Cartesio, il quale, come si sa, vienedopodi ui. C’è Spinoza. C’è Hume. Èda una piegadel corpodi Shakespeare che nasce Beckett. Il quale oggi ci serve per tornare a ui, per comprenderlo meglio, più profondamente». Ecco: vicinanza corporea a Shakespeare ed analisidele rifrangenze che il grandrammaturgodipensa. Nessuno ha ratificato in esegesi critica a suggestionedela Fusini quanto Harold Bloom.
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Nela prefazione al suo ’Di vita si muore’ Nadia Fudsioni scrive e confessa: «Shakespeare o si può eggere con enormediletto, come a Bibbia tenerselo sul comodino, e finire ogni sera e aprire ogni mattina in sua compagnia. eggere e rileggere Shakespeare, mandarne a memoriadei versi, incontrare ancora edi nuovo i suoi personaggi, quasi fossero amici con cui condividere segreti pensieri, i più audaci, i più inconfessabili: è questo che faccioda anni. Vivo a mia vita con Shakespeare per amico. Confidente». Poco più avanti, qualche paginadopo, un paiodi righe più in basso: «Intendo appoggiare il mio testo a Shakespeare. Questo ibro nasce a commentodi opere rispetto ale quali chi scrive si pone in relazione enciclica, od’appoggio. È un mododel’amore, spiega Freud: spesso ’amore nascedal bisogno, nel suo incontro indigente con a ricchezzû. Occorre, sembradirci a Fusini, una vicinanza tattile,diremmo corporea, con e ettere usatedal Bardo. Poi chiosa a Fusini: «C’è tutto in Shakespeare. C’è Montagne in Shakespeare, e c’è già Cartesio, il quale, come si sa, vienedopodi ui. C’è Spinoza. C’è Hume. Èda una piegadel corpodi Shakespeare che nasce Beckett. Il quale oggi ci serve per tornare a ui, per comprenderlo meglio, più profondamente». Ecco: vicinanza corporea a Shakespeare ed analisidele rifrangenze che il grandrammaturgodipensa. Nessuno ha ratificato in esegesi critica a suggestionedela Fusini quanto Harold Bloom.