Atmosfere, estasi, messe in scena. L'estetica come teoria generale della percezione - 9788882731175

Atmosfere, estasi, messe in scena. L'estetica come teoria generale della percezione: Perché mai l'estetica dovrebbe occuparsi principalmente, se non esclusivamente, dell'arte? Non dovrebbe invece, spostare l'attenzione dall'arte, e dal "discorso" che se ne fa (ermeneutica e semiotica), alla percezione? E, di conseguenza, dal bello al più generale coinvolgimento corporeo ed emozionale dell'uomo nel proprio ambiente? È proprio nel quadro di una "estetica ecologica" di questo genere, in grado di comprendere (anche criticamente) il processo di estetizzazione diffusa che conferisce alla nostra società il carattere di una "messa in scena", che Gernot Böhme presenta qui, in modo chiaro e originale, i capisaldi di una nuova estetica intesa appunto come percettologia. Interessata ai modi in cui la realtà ci appare e influenza i nostri stati d'animo, la nuova estetica (aistetica) si concentra, allora, da un lato sulle atmosfere, cioè sui sentimenti che, diffusi nello spazio, ci vengono incontro prima di qualsiasi percezione specifica e della distinzione stessa tra soggetto e oggetto, dall'altro sul cosiddetto "lavoro estetico", vale a dire sul modo in cui si possono generare professionalmente tali atmosfere. Quest'opera di Böhme si rivela perciò particolarmente utile a chi si occupa di estetica non solo teoricamente ma anche praticamente, non da ultimo perché reinterpreta i problemi tradizionali dell'estetica alla luce di un'acuta analisi critica dei processi spesso occulti di manipolazione (politica, mediatica, pubblicitaria) della nostra sensibilità.
Why aesthetics should deal with mainly, if not exclusively, of art? It should not instead, shift your focus from art, and the "speech" which made of it (hermeneutics and semiotics), perception? And, as a consequence, from the beautiful to the more general human body and emotional involvement in your environment? And right in the framework of "ecological aesthetics" of this kind, able to understand (even critically) the process of aestheticization believed that imparts to us the character of a "staged", Gernot B??hme has here, clearly and original, the cornerstones of a new aesthetic understanding precisely how percettologia. Interested in the ways in which reality appears to us and influence our moods, the new aesthetic (aistetica) focuses, then, on the one hand on the atmosphere, i.e. about feelings which, distributed in space, we are meeting before any specific perception and the distinction itself between subject and object, the other on the so-called "aesthetic work", that is to say, about how you can generate professionally these atmospheres. This work of B??hme proves therefore particularly useful to those who deal with aesthetic, not only theoretically but also practically, not least because it reinterprets the traditional issues of aesthetics in light of acute critical analysis of secret manipulation often processes (politics, media, advertising) of our sensibility.