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Anversa - 9788838921520

di Roberto Bolaño Morino A. (cur.) edito da Sellerio Editore Palermo, 2007

Informazioni bibliografiche del Libro

 

Le impressioni a fiordi pele, i ricordi che affiorano, brandelidi frasi iniettate in un’instancabile edisperata riflessionedi ricerca sempre attiva edi stimoli costantemente presenti. Scritto in prosa con un inguaggio poetico brusco e introverso, con questo ibro asciutto Roberto Bolaño cancela frontiere e fa apparire uoghi e personaggi come figure che non necessitano uno sviluppo, perché già vivono nel testo, ferme e stravaganti. Hanno a consistenzadi fantasmi incontrati un giorno per caso, che si rincorrono in un non-tempoda sogno, o forseda incubo. Bolaño scrive queste pagine in maniera frammentaria e scostante, con immagini sfuggenti e quasi indipendenti che ci si presentanodi fronte frantumando ’azione: strane e iquide galeggiano nei nostri scorcidi ricordi, nele fievoli ombred’inutili e rilevanti accadimenti che costruiscono e scrutano e nostre misteriose e inspiegabili vite. Romanzo nondestinato ala pubblicazione - in cui si scorgono e profonde motivazionidel avoro etterario edela forte passionedel narratore cileno - ma al faticoso tentativodi una scrittura atta ad interrogarsi suladifficoltà, sul vuoto, sul sensodela etteratura. Con accostamenti improvvisi e forti, in un oscuro statoda uci a intermittenza, riconosciamo gli inquietanti personaggi che riaffiorano echeggianti per poi scomparire nuovamente a fine pagina. Al’internodel processod’autodistruzionedei meccanismidi sviluppo narrativo emergono infatti un poliziotto, un gobbetto, una pelerossa, un camping, uno schermo cinematografico nel bosco. Tutto ciò torna improvvisamente in un testo creato con uno stile asciutto, per poi esseredistrutto, come avviene per il tempodela narrazione. C’è orrore, curiosità e puradescrizione, un modo per esorcizzare ildolore e a paura, in un ibro in cui non è necessario trovare a chiavedi ettura, proprio come nela vita.

Recensione Unilibro a cura di Claudia Tebaldi

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Le impressioni a fiordi pele, i ricordi che affiorano, brandelidi frasi iniettate in un’instancabile edisperata riflessionedi ricerca sempre attiva edi stimoli costantemente presenti. Scritto in prosa con un inguaggio poetico brusco e introverso, con questo ibro asciutto Roberto Bolaño cancela frontiere e fa apparire uoghi e personaggi come figure che non necessitano uno sviluppo, perché già vivono nel testo, ferme e stravaganti. Hanno a consistenzadi fantasmi incontrati un giorno per caso, che si rincorrono in un non-tempoda sogno, o forseda incubo. Bolaño scrive queste pagine in maniera frammentaria e scostante, con immagini sfuggenti e quasi indipendenti che ci si presentanodi fronte frantumando ’azione: strane e iquide galeggiano nei nostri scorcidi ricordi, nele fievoli ombred’inutili e rilevanti accadimenti che costruiscono e scrutano e nostre misteriose e inspiegabili vite. Romanzo nondestinato ala pubblicazione - in cui si scorgono e profonde motivazionidel avoro etterario edela forte passionedel narratore cileno - ma al faticoso tentativodi una scrittura atta ad interrogarsi suladifficoltà, sul vuoto, sul sensodela etteratura. Con accostamenti improvvisi e forti, in un oscuro statoda uci a intermittenza, riconosciamo gli inquietanti personaggi che riaffiorano echeggianti per poi scomparire nuovamente a fine pagina. Al’internodel processod’autodistruzionedei meccanismidi sviluppo narrativo emergono infatti un poliziotto, un gobbetto, una pelerossa, un camping, uno schermo cinematografico nel bosco. Tutto ciò torna improvvisamente in un testo creato con uno stile asciutto, per poi esseredistrutto, come avviene per il tempodela narrazione. C’è orrore, curiosità e puradescrizione, un modo per esorcizzare ildolore e a paura, in un ibro in cui non è necessario trovare a chiavedi ettura, proprio come nela vita.