Il premio è restare - 9788869741999

Il premio è restare: "Il premio è restare": molti anni di storia italiana visti attraverso gli occhi del calcio, di un bambino che cresce giocando nel campetto sotto casa e prova a farsi adulto, con lo stupore di vedere la fine del boom economico, i terremoti e Sandro Pertini, lo sport giocato e vissuto: i silenzi di Enzo Bearzot, le tirate di Carletto Mazzone. E i calciatori che impersonano storie: da Franz Beckenbauer a Romeo Benetti, da Evaristo Beccalossi a Enéas de Camargo, e poi Roberto Baggio, Javier Zanetti. Lungo il filo rosso del racconto poetico, non mancano i nomi di battaglia dei compagni di gioco: Manzo, Caddu, Ciucca e il Golpe, e molti altri. Giovanni Bollini viene da un percorso a contatto con figure culturali decisive per la divulgazione dell'esperienza poetica al di fuori dei circuiti poetici tradizionali a cavallo tra il secolo scorso e il nostro, da Roberto Roversi a Giorgio Celli. Memore dell'esercizio di alcuni grandi della poesia con il verso calcistico (Saba, Pasolini, Sereni, lo stesso Roversi), l'autore fa del gesto sportivo un pretesto per parlare di sudore e polvere, nel campo di gioco e fuori di esso, nella nostra attualità diffratta.
"The award is to remain": many years of Italian history as seen through the eyes of a child growing up playing football in small Court downstairs and try to be adult, with the wonder of seeing the end of the economic boom, earthquakes and Sandro Pertini, the sport played and vis Suto: the silences of Enzo Bearzot, tugs Carletto Mazzone. And the players who embody stories: from Franz Beckenbauer to Romeo Benetti, by Evaristo Beccalossi to En??as de Camargo, and then Roberto Baggio, Javier Zanetti. Along the Red wire of the poetic story, there are the names of battle of playmates: beef, Caddu, Tipsy and the coup, and many others. John Balik is from a location in contact with decisive cultural figures for the dissemination of poetic experience outside the traditional circuits of poetry at the turn of the century and ours, by Roberto Roversi to Giorgio Celli. Mindful of the conduct of some great poetry with verse of football (Saba, Pasolini, Sereni, the same Roversi), the author makes the sporting gesture an excuse to talk about sweat and dust, into the playing field and out of it, in our topical diffracted.