Senza asilo. Saggi sulla violenza politica - 9788895366890

Senza asilo. Saggi sulla violenza politica: Il volume propone alcune riflessioni sulla scena nascosta della politica, quella in cui la violenza gioca un ruolo fondamentale tanto nell'ordinamento quanto nella disgregazione dei collettivi umani. Da diverse prospettive disciplinari, il tema della violenza politica è affrontato cercando di sottrarlo ai luoghi comuni che ne accompagnano l'osservazione contemporanea, in particolare quelli che vorrebbero limitarlo alla guerra e al terrorismo. L'attenzione è dunque rivolta a quelle dimensioni della violenza collettiva di cui è sempre più difficile comprendere il carattere politico. Le ricerche partono da una duplice constatazione: da un lato, che la violenza, quando interpretata politicamente, stenta ad assumere un "valore eticamente" univoco, tale da determinarne la condanna di ogni sua espressione (l'esempio tipico è quello delle professioni di non-violenza), dall'altro, che è sempre più problematico configurare un punto di raccolta (istituzionale, organizzativo, ideale) in cui le violenze collettive siano considerate legittime (come, ad esempio, accadeva nel passato nel cono d'ombra delle "rivoluzioni"). Le ragioni di questa problematicità dipendono sostanzialmente dalle trasformazioni di cui la violenza politica è stata protagonista nella storia recente, e i saggi qui proposti cercano innanzitutto di rendere osservabili alcune di esse.
The volume offers a few thoughts on the hidden scene of politics, one in which violence plays a major role both in the sorting and the disintegration of the human collective. From different disciplinary perspectives, the issue of political violence is dealt with trying to escape the clich??s that accompany contemporary observation, particularly those who would be limited to war and terrorism. Attention is therefore directed at that size of collective violence that is increasingly difficult to understand the political character. The research starts from a dual observation: on the one hand, that violence, when interpreted politically, finds it hard to take a unique, "value ethically" to determine its condemnation of every expression (a typical example is that of the professions of non-violence), on the other, which is increasingly problematic to configure a collection point (institutional, organizational, ideal) that collective violence are considered legitimate (as , for example, happened in the past in the shadow of "revolutions"). The reasons for this problematic depend largely on the transformations of the political violence has been featured in recent history, and the essays here proposed seek to make some of these observables.