L'ultimo viaggio con mia madre - 9788899342548

L'ultimo viaggio con mia madre: "L'ultimo viaggio con mia madre". Sullo sfondo il ripetere ossessivo della stessa frase che accompagna le giornale e le notti. È l'Alzheimer. Le difficoltà che si presentano quando occorre affrontare questa degenerazione della mente sono innumerevoli, anche per me che assisto mia madre. Il racconto affronta questo aspetto. Non è un trattato medico, né un compendio di consigli su come gestire una situazione così complessa e non è neanche la narrazione della vicenda e del percorso di mia madre. È solo il racconto del viaggio che un figlio intraprende, a volte in compagnia e molto spesso in solitudine. Un viaggio che si snoda tra istituzioni lontane, ricordi che riaffiorano prepotentemente, problemi contingenti da risolvere e la rimodellazione di abitudini e stili di vita. Nella costante certezza di non essere capace di saper gestire la malattia. Perché l'Alzheimer non è come le altre malattie, e prima di accettarne le conseguenze dobbiamo accettare le "stravaganze" di chi ne è colpito, superando l'istinto di colpevolizzare il familiare malato ed il nostro rifiuto di accettare i cambiamenti profondi del carattere della persona che assistiamo.
"The last trip with my mother." In the background the obsessive repetition of the same phrase that accompanies the newspapers and the nights. It's Alzheimer's. The difficulties that arise when it comes to dealing with this degeneration of the mind are countless, even for me who assist my mother. The story addresses this aspect. It is not a medical treatise, nor a compendour of advice on how to handle such a complex situation and it is not even the narrative of my mother's story and path. It is only the story of the journey that a child undertakes, sometimes in company and very often in solitude. A journey that undoes between distant institutions, memories that resurface overwhelmingly, contingent problems to solve and the reshaping of habits and lifestyles. In the constant certainty that he is not able to manage the disease. Because Alzheimer's is not like other diseases, and before we accept the consequences we must accept the "extravagances" of those affected, overcoming the instinct to blame the sick family member and our refusal to accept the profound changes of the character of the person we are assisting.