Così lontano, così vicino. Tattiche mediatiche per abitare lo spazio - 9788895366708

Così lontano, così vicino. Tattiche mediatiche per abitare lo spazio: "La maggior parte di chi viaggia, viaggia per tornare indietro", ha scritto Michael de Montaigne. Anche chi scappa, chi fugge deliberatamente, chi se ne va in cerca di una nuova vita, porta con sé il calore della casa che lo ha cresciuto, dei luoghi, degli oggetti, degli odori, dei suoni familiari. Ricominciare in un altro luogo richiede un lungo processo di "colonizzazione" dello spazio ospite, di addomesticamento del nuovo. Una volta abbandonato il proprio spazio domestico, però, è facile sentirsi stranieri, fuori posto, senza casa. Quando siamo in cammino, dispersi dalle guerre, dalla politica o dal desiderio di una vita migliore, come facciamo a sentirci "a casa"? Possiamo, attraverso i media, ricreare almeno un po' del calore di casa: la radiolina, il telefono, il giornale, la videocassetta, il dvd, l'ipod, l'antenna satellitare, Internet. Questo libro prova a definire il nuovo concetto di "casa" (intesa come home/heimat) prodotto dal mix di globalizzazione e nuovi media e indaga gli usi, le tattiche, le storie di coloro (migranti, turisti, rifugiati) che per qualche motivo - temporaneamente o per sempre - sono costretti a vivere lontano dal proprio paese, dalla propria famiglia, dal proprio universo culturale e fanno di tutto per tornare a casa con ogni mezzo (di comunicazione) possibile.
"The majority of travelers, traveling to go back," wrote Michael de Montaigne. Even those who run away, those who flee deliberately, who goes in search of a new life, she brings the warmth of home that raised him, places, objects, smells, sounds familiar. Start over at another location requires a long process of "colonization" of the space guest, domestication of new. Once abandoned their own home space, though, it's easy to feel foreign, out of place, homeless. When we are on a journey, scattered by war, politics or the desire for a better life, how do we feel ' at home '? We can, through the media, to recreate at least some of the warmth of home: the radio, the telephone, the newspaper, the videotape, dvd, ipod, satellite dish, Internet. This book tries to define the new concept of "home" (meaning the home/heimat) produced by globalization and new media mix and investigates the uses, tactics, the stories of those (migrants, tourists, refugees) who for some reason-temporarily or permanently-are forced to live away from your country, from your family, from your own cultural universe and do everything to come back home by any means (communication) as possible.