Augusto Del Noce. La legittimazione critica del moderno - 9788821165184

Augusto Del Noce. La legittimazione critica del moderno: Il volume intende ripercorrere, in modo organico, la duplice prospettiva, filosofico-politica, della riflessione di Augusto Del Noce, uno dei più insigni pensatori italiani del dopoguerra. Un tragitto ideale dominato, negli anni '40-'50, da un intento fondamentale: quello di liberare i cattolici, usciti dalla dittatura e dalla guerra, dalle nostalgie reazionarie e di aprirli ad un rapporto positivo con le libertà moderne. Un compito che, sul piano storico, assume a modello la figura e l'opera di Alcide De Gasperi. Del Noce intende il suo pensiero come la risposta alla sfida che il binomio cristianesimo-democrazia pone ai cattolici. Da qui la rivisitazione della storia della filosofia moderna, che lo occuperà negli anni '50, per sottrarla all'impostazione idealistico-hegeliana che confinava il cristianesimo nel perimetro medievale. Il risultato è la "scoperta" di una doppia modernità, razionalistica e totalitaria da un lato, culminante in Marx e in Nietzsche; cattolica e liberale dall'altro, culminante in Rosmini. Con ciò i cattolici potevano, liberi dal complesso del moderno, confrontarsi apertamente con la cultura laica senza cadere in una subordinazione ideale.
The book intends to retrace, in an organic way, the two-pronged philosophical-political perspective of the reflection of Augusto Del Noce, one of the most distinguished Italian thinkers of the post-war period. An ideal route dominated, in the 1940s and 1950s, by a fundamental intent: to free Catholics, who had emerged from dictatorship and war, from reactionary newsandies and to open them to a positive relationship with modern freedoms. A task that, on a historical level, takes on as a model the figure and the work of Alcide De Gasperi. Del Noce sees his thinking as the answer to the challenge that the Christian-democracy pairing poses to Catholics. Hence the reinterpretation of the history of modern philosophy, which will occupy it in the 1950s, to remove it from the idealistic-Hegelian approach that confined Christianity to the medieval perimeter. The result is the "discovery" of a double modernity, rationalistic and totalitarian on the one hand, culminating in Marx and Nietzsche; Catholic and liberal on the other, culminating in Rosmini. With this, Catholics could, free from the complex of the modern, openly confront secular culture without falling into an ideal subordination.