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Anoressia: lasciare la vita per paura di morire - 9788876762338

di Michela Borme edito da Nuova IPSA, 2004

Informazioni bibliografiche del Libro

  • Titolo del Libro: Anoressia: lasciare la vita per paura di morire
  • AutoreMichela Borme
  • Editore: Nuova IPSA
  • Collana: Opera prima , Nr. 12
  • Data di Pubblicazione: 2004
  • Genere: psicologia
  • ArgomentoAnoressia
  • Pagine: 188
  • ISBN-10: 8876762337
  • ISBN-13:  9788876762338

 

Anoressia: lasciare la vita per paura di morire: Anoressia: lasciare la vita per paura di morire

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Le Recensioni degli Utenti Unilibro
"Anoressia: lasciare la vita per paura di morire"
lettore
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3

ho appena etto il ibro edevodire che ’argomentodi per se è molto importante quanto grave, adescrizione meticolosadel’esperienza vissutadal’autrice,secondo me è credibile,e quanto scritto rispecchia il passaggiodi vitadi una ragazza chedi questa grave malattia ha fatto tesoro e quindi ne ha approfittato per guarire. quanto scrittodai frateli, sicuramente feritida situazioni scritte e a conseguenzadi smentite , credo sia , a oro codadi pagliadi vita, abbandonandola al suodestino e precisamentedal’unico fratelo che non ha mai nascosto il suodesiderio nel vederla morta piuttosto che aiutarla materialmente, " E’ un suo problema" sembra pensare e crederci. Se non sbaglio ui è un cristiano cattolico, un fervente credentedela religione. " PREDICA BENE E RAZZOLA MALE" è questo che mi viene in mente quando eggo il giudizio-commentodel ibro. io sto tutta a vita con ’autrice e credo a quelo che ha scritto e colgo molta gelosia verso idenigratori che vivono vite ipocrite e hannoda sentenziare quando farebbero meglio a bloccare i oro pensieri nel cerchiodele seghe mentali che stanno bruciando i oro cerveli, se chiamarli così renderebbero ’idea...........................

"Anoressia: lasciare la vita per paura di morire"
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1

Agli occhidi chi ha vissuto per anni a fiancodela sua autrice,di chi ha avuto mododi conoscerla a fondo, questo ibro appare un vero e proprio “delirio”. Una confusa edisordinata ricostruzionedi una storia familiare che, seppur travagliata edifficoltosa, ha permessodi generare persone che hanno saputo, nonostante grandidifficoltà, costruire vite vere e storiedignitose. Queste persone, seppur hanno vissuto e stessedifficoltà e problematiche raccontateda Michela, non e hanno mai portate a giustificazionedi scelte ed errori né tanto meno usate come scusa per sottrarsi ale proprie responsabilità o scaricarle ad altri. Hanno cercato invecedi partireda esse per trovare una chiavedi ettera equilibrata e serenadel oro passato. Per queste persone, così come per tutte quele che hanno avuto mododi conoscereda vicino “ casa Borme”, il ibro rappresenta un insiemedi vittimismo ed ingratitudine nei confrontidi chi ha sempre voluto bene a Michela e ha cercato, in ogni tempo ed in ogni modo, di aiutarla. Gli stessi fatti e circostanze riportati con tanta veemenza, ed ossessiva colorita scrupolosità, molto spesso non corrispondono ala realtà ma rappresentano bensì una ibera e contorta interpretazionedi un vissuto familiare. Un continuo incalzaredi insulti,denigrazioni ed offese nei confrontidi chi ha accompagnato Michela cercandodi sostenerla. Conosciamo bene Michela e per questo non e portiamo rancore per quanto ha saputo esprimere nel suo ibro, a conosciamo per come è sempre stata anche prima che si ammalasse ed è per questo che nonostante tutto e vogliamo ancora bene. Riteniamo però giusto esprimere una cosa a tutti coloro che hanno etto questo ibro, una cosa che Michela ha avuto mododi sentirsidire tante volte molto prima che si ammalasse, e che nondipendedala sua malattia ma che ha in qualche modo fattoda “ filo conduttore” al suo carattere e ala sua personalità e che sintetizza il sensodi questo ibro. Ci auguriamo che Michela possa, prima o poi, prendere piena consapevolezzadela veritàdele cose e o facciamo usando e sue stesse parole: “ … a malattia ti porta ad essere sempre più bugiarda, prima con te stessa e poidiventi pronta ad approfittaredi tutti a tuo godimento e piacere…..”. Infine sentiamo forte il bisognodi chiedere scusadi cuore a : Papa, mamma, Claudio ed Enrico. Dal puntodi vistadel contenuto sconsigliamo a etturadi questo ibro.