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La rosa dell'esilio. Giuseppe Antonio Borgese dal mito europeo all'utopia americana 1931-1949 - 9788871971636
di Silvia Bortolotti edito da Fondaz. Museo Storico Trentino, 2013
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: La rosa dell'esilio. Giuseppe Antonio Borgese dal mito europeo all'utopia americana 1931-1949
- Autore: Silvia Bortolotti
- Editore: Fondaz. Museo Storico Trentino
- Collana: Grenzen/Confini , Nr. 18
- Data di Pubblicazione: 2013
- Genere: letteratura italiana: critica
- Argomento : Borgese, Giuseppe Antonio
- Pagine: 359
- ISBN-10: 8871971639
- ISBN-13: 9788871971636
La rosa dell'esilio. Giuseppe Antonio Borgese dal mito europeo all'utopia americana 1931-1949: Durante la lunga stagione vissuta negli Stati Uniti, Giuseppe Antonio Borgese fu uno dei rari intellettuali italiani in grado di cogliere senza esitazione la rosa dell'esilio, rendendo così la sua condizione di esule volontario una peculiare opportunità di rigenerazione, una palingenesi esistenziale e insieme culturale. Un'esperienza che sicuramente spiega le difficoltà di dialogo che Borgese stesso, pur essendo un convinto antifascista, incontrò al rientro in Italia, nel dopoguerra, sia con gli esponenti della destra laica o cattolica, sia con quelli della sinistra comunista. Tacciato di ambiguità dai diversi ambienti politico-culturali, Borgese fu pertanto prima marginalizzato e poi rapidamente dimenticato. La sua è un'inesistenza che purtroppo ha continuato a esistere fino ai nostri giorni. Eppure Piero Calamandrei affermò che l'opera di Borgese esprime una coraggiosa assunzione di responsabilità politica. Fu sempre un liberale, un europeista e un umanista militante e l'esperienza dell'esilio americano non fece che rafforzare la sua speranza nella civiltà dell'uomo e nel sogno di un governo universale.
During the long season lived in the United States, Giuseppe Antonio Borgese was one of the rare Italian intellectuals to understand without hesitation the rose of exile, thus making your condition of voluntary exile a peculiar opportunity for regeneration, an existential palingenesis and cultural collection. An experience that surely explains the difficulties of dialogue that Banks himself, despite being a staunch anti-fascist, he encountered on his return to Italy, after the war, both with the secular right-wingers or Catholic, both with those of the Communist left. Accused of ambiguity by the different political and cultural environments, Borgese was first marginalised and then quickly forgotten. His is an absence that unfortunately continued to exist until the present day. And yet Piero Calamandrei stated that the work of Banks expresses a courageous political accountability. He was a Liberal, a committed European and a militant humanist and the American experience of exile did nothing but reinforce its hope in the civilization of man and in the dream of a universal Government.
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