Il saldatore del Vajont - 9788829790661

Il saldatore del Vajont: Sono sessanta gli anni che ci separano dal 9 ottobre 1963, la notte del disastro della diga del Vajont. Erano le 22.39 quando milioni di metri cubi di roccia e terra precipitarono in pochi istanti nell'acqua, e l'onda immensa si alzò nel cielo e annientò in pochi minuti migliaia di vite, paesi interi, storie e tradizioni secolari. Sessant'anni è anche la vita di un uomo al quale sono accadute tante cose: i giochi da ragazzino al torrente, le gite scolastiche, i libri d'avventura letti, e poi l'amore, i figli, gli amici, tutto questo dentro quarant'anni di fabbrica di cui molti vissuti nella zona industriale di Longarone, all'ombra della diga, uno scudo chiaro che però è una lapide, ancora piantata lì, in mezzo alle montagne. "Il saldatore del Vajont" racconta questo tempo, attraverso l'esperienza di una visita guidata all'impianto idroelettrico - la centrale nella grotta di Soverzene, le gallerie, il corpo della diga, il coronamento, la frana del Monte Toc -, un viaggio che fa riemergere nel protagonista i ricordi della sua giovinezza contadina, memorie di famiglia e di paese, confidenze di colleghi che al Vajont hanno avuto vittime, accanto a immagini nitide e corporee della vita di cantiere e di capannone, dove la materia viene rimodellata: il calcestruzzo, la malta, la saldatura, e ancora attrezzi, ponteggi, tecniche, un fare concreto, faticoso e moderno, che ha soppiantato il lavoro millenario, massacrante, di uomini e donne sui prati ripidi, con le bestie, nelle valli alpine e sulle montagne. Scorrendo le pagine, man mano che i fili e i nodi della memoria vengono rinsa
Sixty years have separated us since October 9, 1963, the night of the Vajont dam disaster. It was 10:39 p.m. when millions of cubic meters of rock and earth fell into the water in a few moments, and the immense wave rose into the sky and annihilated thousands of lives, entire villages, centuries-old histories and traditions in a few minutes. Sixty years is also the life of a man to whom many things have happened: the children's games at the stream, the school trips, the adventure books read, and then love, children, friends, all this within forty years of the factory, many of which lived in the industrial area of Longarone, in the shadow of the dam, a clear shield that is a tombstone, still planted there, in the middle of the mountains. "The welder of Vajont" tells the story of this time, through the experience of a guided tour of the hydroelectric plant - the power plant in the Soverzene cave, the tunnels, the body of the dam, the crowning, the landslide of Monte Toc -, a journey that brings back to the protagonist the memories of his peasant youth, memories of family and village, confidences of colleagues who had victims at Vajont, Alongside clear, bodily images of life on the construction site and in the shed, where the material is reshaped: concrete, mortar, welding, and even tools, scaffolding, techniques, a concrete, tiring and modern way of doing things, which has supplanted the millenary, exhausting work of men and women on steep meadows, with animals, in alpine valleys and mountains. Scrolling through the pages, as the threads and knots of memory are reinstated