Leggere il Tractatus logico-philosophicus di Wittgenstein - 9788871643359

Leggere il Tractatus logico-philosophicus di Wittgenstein: Il Tractatus logico-philosophicus, un piccolo volume di 80 pagine pubblicato in tedesco nel 1921 e con traduzione inglese a fronte nel 1922, grazie all'interessamento del celebre logico e filosofo Bertrand Russell, è un libro scritto in uno stile inconsueto e inimitabile, fatto di un'architettura di proposizioni numerate con decimali. Wittgenstein vi sviluppa una concezione del significato delle proposizioni del linguaggio che avrà un ruolo decisivo nella formazione delle teorie epistemologiche e semantiche del neopositivismo e della filosofia analitica. Il libro si apre parlando del mondo come ci è dato nella raffigurazione linguistica, e si chiude con la proposizione: "Su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere". Nella sua Introduzione, Russell espone i temi del Tractatus in tono ammirato, ma esprime perplessità nei confronti delle proposizioni finali sulla necessità del silenzio. Eppure, nella concezione di Wittgenstein, il silenzio non è un orpello esoterico né una concessione al misticismo, ma ha a che fare con le condizioni del significare, che non possono essere dette, ma solo mostrate.
The Tractatus logico-philosophicus, a small volume of 80 pages published in German in 1921 and with English translation in front in 1922, thanks to the efforts of the famous logician and philosopher Bertrand Russell, is a book written in a style that is unusual and unique, made of an architecture of propositions numbered with decimal places. Wittgenstein there develops a conception of the meaning of propositions of the language that will have a decisive role in the formation of epistemological and semantic theories of neo-positivism and analytic philosophy. The book begins by talking about the world as it is given in the representation language, and closes with the sentence: "whereof one cannot speak, one must be silent." In his introduction, Russell exposes the themes of the Tractatus in tone admired, but expresses misgivings towards the final propositions on the necessity of silence. Still, in the conception of Wittgenstein, silence is not an esoteric tinsel nor a concession to mysticism, but it has to do with the conditions of the mean, which cannot be said, but only shown.