Liberi di credere. La religiosità giovanile in un'area del Sud Italia - 9788849858884

Liberi di credere. La religiosità giovanile in un'area del Sud Italia: Figli di una generazione tritata dal turbinio del cambiamento. Come novelli Adamo ed Eva, i giovani vivono tra tradizione e modernità, avendo disponibili più prototipi da collaudare che modelli sperimentati e sedimentati da una innovazione che diventa tradizione. Il sacro, la religione, la Chiesa non sono spariti dal loro orizzonte. Non sono rifiutati. Sono nello zainetto di ciò che aiuta a vivere, assieme a tante altre cose, qua e là nello scorrere della propria esistenza potrà ritornare utile averle. Una gioventù a elastico fra sacro e profano. Persiste una dimensione di spiritualità strettamente correlata a un «senso di verità» che si cerca dentro se stessi, sulla base delle proprie soggettive esperienze e visioni del mondo. Si prendono le distanze da pacchetti di verità precostituiti ai quali si è stati socializzati per tradizione. Maggiore libertà, maggiori alternative, non vuol dire meccanicamente maggiore felicità, spesso vuol dire maggiore solitudine, in percorsi in cui ci si avventura come andando a tentoni, senza certezza sul raggiungimento della meta.
Children of a generation chopped by the whirlwind of change. As new Adams and Eve, young people live between tradition and modernity, having more prototypes available to test than models experienced and sedimented by an innovation that becomes tradition. The sacred, the religion, the Church have not disappeared from their horizon. They're not rejected. I am in the rucksack of what helps to live, together with many other things, here and there in the flow of one's own existence will come in handy to have them. A young man elastic between sacred and profane. A dimension of spirituality persists closely related to a "sense of truth" that is sought within oneself, on the basis of one's own subjective experiences and visions of the world. They distance themselves from preconceived truth packages to which one has traditionally been socialized. Greater freedom, greater alternatives, does not mean mechanically greater happiness, often it means more solitude, in paths where you venture as you go groping, without certainty about achieving the goal.