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L'alimentazione in ostaggio. Le mani delle multinazionali su quel che mangiamo - 9788830723382

di José Bové Gilles Luneau edito da EMI, 2016

Informazioni bibliografiche del Libro

 

L'alimentazione in ostaggio. Le mani delle multinazionali su quel che mangiamo: Stampanti 3D che "fabbricano" bistecche a partire da asettiche cellule di carne. Multinazionali che con la mano destra producono Ogm e con la sinistra distribuiscono pesticidi. Aziende che con i loro tentacoli arrivano ovunque (agroalimentare, ittica, confezionamento, ricerca, finanza,...) e trattano gli alimenti all'insegna del principio "massimo risultato col minimo sforzo", come un qualsiasi altro prodotto commerciale. "Lo spirito del profitto ha conquistato in poche decine di anni tutti gli strati della società rurale, scrivono gli autori di questa documentata inchiesta. Ne constatiamo oggi i risultati: estinzione di specie, avvelenamento della biodiversità, incidenti sanitari, distruzione o accaparramento di quei beni comuni che sono l'acqua, l'aria, il suolo". Cosa fare di fronte a questo spirito predatorio del capitalismo applicato all'antica arte del cibo? Anzitutto tornare a Socrate, il quale già a suo tempo sosteneva che "nessuno può dirsi politico se non conosce il commercio dei cereali". Ovvero, sapere che l'economia del cibo gioca un ruolo enorme nella convivenza umana. Bisogna conoscere la verità di quel che mangiamo, per decidere in consapevolezza come e di cosa nutrirci. È necessario combattere con gli strumenti della cittadinanza attiva le derive dell'agrobusiness. Alle quali ci si può (pacificamente) ribellare, come suggeriscono Bové e Luneau. Perché la prima libertà da riprenderci è quella di decidere noi cosa metterci in tavola.

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"L'alimentazione in ostaggio. Le mani delle multinazionali su quel che mangiamo"
un ibro per tutti
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Titolo: “L’alimentazione in ostaggio” Autori: José Bové, Giles uneau Casa editrice: “Emi” Annod edizione: 2016 “L’alimentazione in ostaggio” è un saggio pubblicato nel 2016da José Bové, eaderdel movimento no global, oppositoredel’OGM e membrodel parlamento europeo nel “Gruppo verde/Aleanza ibera in EuropÔ, e Giles uneau, specialistadela globalizzazione commerciale e questioni alimentari e giornalista presso molte riviste francesi (Nouvel Observateur, GEO…). Il saggio appartiene al filonedeladivulgazione scientifica, in particolaredi quela alimentare. Si sofferma ad esempio sule nuove tecnologie adottate in agricoltura e alevamento ed i relativi effetti negativi che comportano in vari ambiti, come quelo sociale, ambientale, economico. Strutturato in brevi paragrafi raccolti in capitoli in base al’argomento, idue autori raccontano a realtà che si celadietro ala produzionedel cibo che consumiamo sule nostre tavole. Partendodale sementi, il saggiodenuncia come certe aziende comincino a creare ibrididi semi chedanno vita a piante sicuramente resistenti a varie tipologie climatiche, anche grazie a pesticidi, erbicidi, fungicidi che sponsorizzano e stesse, ma provocano nel contadinodipendenza totaleda queste aziende, in quanto gli ibridi non sono capacidi riprodursi autonomamente e e sementidevono sempre essere ricomprate. Simile approcciodidipendenza ormai viene adottato anche nel’alevamento, settorializzato in base ale necessitàdel compratore; quindi, ad esempio, ci sarà un alevamentodi poli che produrrà solo uova, uno solo carne ed un altro ancora solo pulcini, in modo che ’uno fornisca ’altro. Inoltre e specie animali vengono ormai filtrate e geneticamente modificate creando ibridi che possano resistere a varie fasce climatiche. Ed ancora vengono affrontati altri argomenti come o sfruttamento agricolo, i soprusidele multinazionali verso i piccoli produttori in quei pËsidel suddel mondo, annientando a oro economia, ’estinzionedi varie specie animali edi semi a favoredi quele OGM, ’impoverimento naturaledel terrenodi azoto, potassio, fosforo chedevono necessariamente essere integrati. Attraverso un inguaggio tecnico ma scorrevole, che rende il ibro piacevole ala ettura, idue autoridivulgano queste e tante altre informazioni attraverso a citazionedi fonti scientifiche e statistiche ed anche mappe per fissare i concetti; ciò rende o scritto rivolto ad un target molto ampio. Inoltre ’ambito attualedeladisinformazione riguardo ale originidi quelo che mangiamo rende il ibro quasi appropriato al periodo che stiamo vivendo, e renderà sicuramente più coscienziosi ed attenti al cibo coloro che o eggeranno. E’ un ibro che consiglierei a tutti, ma soprattutto a coloro che non si informanodela contingente situazione agricola e alevatrice.