Istituzioni e cultura in età napoleonica - 9788846498366

Istituzioni e cultura in età napoleonica: Promosso dal Comitato nazionale per le celebrazioni del bicentenario della prima Repubblica Italiana, il convegno di studi svoltosi a Milano nell'ottobre 2005, di cui si pubblicano qui gli atti, si è proposto di approfondire e, in taluni casi, di rinnovare la conoscenza delle istituzioni culturali e della vita intellettuale in una fase cruciale del processo di transizione alla modernità. L'esperienza napoleonica, che fu più intensa e prolungata che altrove per i territori compresi nella Repubblica Italiana fondata da Napoleone (1802-1805) e trasformata poi nel Regno d'Italia (1805-1814), non significò solamente la costruzione di uno Stato forte e accentrato, la formazione di una burocrazia efficiente e preparata e di un forte esercito, l'introduzione dei codici e degli avanzati ordinamenti francesi; ma comportò anche un nuovo rapporto con gli intellettuali, chiamati a organizzare il consenso attorno al nuovo regime e soprattutto a fornire le leve di magistrati, di funzionari, di insegnanti, di ingegneri, di tecnici di cui la Monarchia amministrativa napoleonica aveva urgente bisogno. I trenta saggi che compongono il volume esplorano le direttive e gli esiti di questa politica culturale nei più vari settori, dall'Istituto Nazionale e dalle Accademie centrali alle università e alle scuole, dalla statistica all'agronomia e alla medicina, dall'editoria al giornalismo, dall'urbanistica all'affermazione del gusto neoclassico.
Sponsored by the National Committee for the celebrations of the bicentenary of the first Italian Republic, the Conference held in Milan in October 2005, of which we publish here the acts, set out to investigate and, in some cases, to renew the knowledge of cultural institutions and intellectual life in a crucial phase of transition to modernity. The Napoleonic experience, which was more intense and prolonged than elsewhere in the territories included in the Italian Republic founded by Napoleon (1802-1805) and then transformed into the Kingdom of Italy (1805-1814), did not mean only the construction of a strong and centralized, efficient bureaucracy and prepared training and a strong army, the introduction of codes and advanced French law; but also resulted in a new relationship with the intellectuals, called to arrange the consensus around the new regime and especially to provide the levers of magistrates, civil servants, teachers, engineers, technicians whose Napoleonic administrative Monarchy had urgent need. Thirty essays that make up the volume to explore cultural policies and the results of this policy in the most diverse sectors from National Institute and Central universities and academies to schools, science and medicine from the statistics, from publishing to journalism, from urban planning to the affirmation of the neoclassical style.