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The unnecessary recycling. Ediz. italiana - 9788854880061
di Bretagna A. (cur.) Giberti M. (cur.) edito da Aracne, 2015
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: The unnecessary recycling. Ediz. italiana
- Autori : Bretagna A. (cur.) Giberti M. (cur.)
- Editore: Aracne
- Collana: Re-cycle Italy , Nr. 13
- Data di Pubblicazione: 2015
- Genere: architettura
- Argomento : Architettura bioclimatica
- Pagine: 144
- Curatore: Bretagna A.; Giberti M.
- ISBN-10: 885488006X
- ISBN-13: 9788854880061
The unnecessary recycling. Ediz. italiana: Se il riciclo di ciò che non è più necessario è il nuovo mantra di una contemporaneità che all'indomani della crisi si è scoperta a dover immaginare uno spazio di sopravvivenza per il progetto, la non-necessarietà del riciclo sembra oggi un nonsense, o una nostalgica formula ad uso di paladini del sempre-nuovo, o un assioma strumentale imbracciato da interessi particolari. Ma una sperimentazione su corpi ancora vivi della città consente forse di guardare al riciclo come strumento per verificare lo stallo del progetto, o quantomeno per misurarne il raggio d'azione. Il caso del Quartiere INA-Casa Forte Quezzi a Genova è in questo senso emblematico. Oggetto ancora perfettamente funzionale e funzionante, il Biscione sembra prestarsi solo ad attente manutenzioni, o a misurati aggiornamenti in grado di protrarne la sopravvivenza. Farne oggetto di riciclo può essere dunque azione non necessaria, superflua se non inutile. Oppure, può diventare occasione per riscoprire forze immaginifiche, dimostrando che Recycle non è una pratica dettata da contingenze o urgenze, ma la capacità di guardare oltre ciò che non c'è più e di vedere quello che non c'è ancora.
If recycling of what is no longer needed is the new mantra of concurrence that the aftermath of the crisis is discovered to have to imagine survival space for the project, the non-necessity of recycling today seems a nonsense, or a nostalgic formula for use by advocates of ever-new, or an axiom instrumental embraced by vested interests.
But an experiment on bodies still alive of the city allows perhaps to look at recycling as a tool to verify the stall of the project, or at least to measure the radius of action. The case of INA-Casa District Fort Quezzi in Genoa is emblematic in this regard. Object still perfectly serviceable and functioning, the Biscione appears to lend only to careful maintenance, or a measured upgrades can extend survival. Make it an object of recycling can be action unnecessary, superfluous if not useless. Or, can become opportunity to rediscover imaginative forces, proving that Recycle is not dictated by contingencies or emergencies, but the ability to look beyond what is no longer there and seeing what is not there yet.
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