Liberty e giapponismo. Arte a Palermo tra otto e novecento - 9788836636617

Liberty e giapponismo. Arte a Palermo tra otto e novecento: Il volume propone un approccio inedito al liberty palermitano, esaminando i rapporti con il giapponismo e l'influenza che questo produsse sugli artisti e sugli architetti - Ernesto Basile, Vincenzo Ragusa, Rocco Lentini, Ettore De Maria Bergler, tra gli altri - che operavano in Sicilia nel periodo a cavallo tra l'ottocento e il novecento. Il giapponismo, a partire dal 1854, anno in cui il paese del sol levante aprì le porte all'occidente, coinvolse artisti, collezionisti, studiosi, committenti di ogni ceto sociale, soppiantando il gusto per le cineserie, di gran moda nell'Europa del settecento, e proponendo una rappresentazione della natura essenziale, stilizzata, lineare, simbolica, attenta alle atmosfere, che veniva sempre più in auge grazie alla diffusione delle stampe della tradizione Ukiyo-e alle esposizioni universali. A Palermo il movimento liberty accolse prontamente la fascinazione della cultura giapponese e trovò, soprattutto nella decorazione tratta dai motivi botanici, gli spunti per l'esuberanza creativa che avrebbe coniugato sia nel campo architettonico che in quello delle arti applicate, dando vita a un'elaborazione autonoma delle tendenze moderniste europee. Vengono qui ricostruite la temperie e le dinamiche culturali, economiche e sociali nella Sicilia fin de siècle, nonché il panorama artistico locale, delineando i rapporti del giapponismo con il teatro, la musica, la letteratura, la fotografia. Con un saggio di Erminia Scaglia.
The volume offers a new approach to Art Nouveau Palermo, examining relations with the japonism and the influence that this produced on artists and architects-Ernesto Basile, Vincenzo Ragusa, Rocco Lentini, Ettore De Maria Bergler, among others--who worked in Sicily in the period between the nineteenth and twentieth centuries. The japonism, from 1854, when the land of the rising sun opened the gates to the West, involving artists, collectors, scholars, patrons of all walks of life, supplanting the taste for Chinoiserie, the rage in eighteenth century Europe, and proposing a representation of the essential nature, stylized, linear, symbolic, attentive to the atmosphere, which was increasingly in vogue thanks to the spread of traditional Ukiyo-e prints at world Expos. In Palermo the liberty Movement welcomed promptly the fascination of Japanese culture and found, especially in the decoration is by botanists, the ideas for creative exuberance that would conjugate is applied art in architecture, creating an autonomous European modernist trends processing. Come here reconstructed the climate and cultural, economic and social dynamics in the local art scene, and the fin de si??cle, outlining the relations of japonism with theatre, music, literature, photography. With an essay by Michael Sacks.