Il viaggio della capitale. Torino, Firenze e Roma dopo l'Unità d'Italia - 9788851149673

Il viaggio della capitale. Torino, Firenze e Roma dopo l'Unità d'Italia: Nel 1899, ricordando i suoi soggiorni in Italia, Lev Tolstoj scriveva alla moglie: «Firenze, è vero, anche a me piace per la modestia e la gradevolezza. Al mio tempo - tuttavia - d'improvviso si cominciò a sciupare: era diventata capitale». Molti dei viaggiatori stranieri che in quegli anni intraprendevano il grand tour lungo le strade italiane rimanevano interdetti davanti ai cantieri che affollavano il centro storico. Osservando gli sventramenti degli stretti vicoli fiorentini, Ruskin rimpiangeva la Firenze immobile di alcuni anni prima, quando era ancora possibile attraversare le stesse strade percorse da Dante. La trasformazione aveva preso il via con l'unità d'Italia, quando i politici sabaudi avevano deciso di spostare temporaneamente la capitale da Torino a Firenze, nella speranza di stabilirla un giorno a Roma, ancora da conquistare. Il ruolo di capitale, seppure provvisoria, aveva reso necessari cambiamenti strutturali che minacciavano l'antica pianta della città: le mura medievali furono abbattute e al loro posto nacquero ariosi boulevard e interi quartieri sorsero a ridosso della città vecchia. Le trasformazioni di Firenze tuttavia non sono paragonabili a quelle che coinvolsero Roma. Dal 1871 le vie dell'Urbe sono invase di calcinacci e ponteggi, mucchi di pozzolana rossa e muraglie di detriti, lastre di travertino e polvere. I borghi del centro demoliti o ridisegnati, gli enormi spazi verdi delle ville patrizie all'interno delle mura - caratteristica peculiare della geografia urbana di Roma - venduti e edificati. Quella che era la provinciale e immobile città de
In 1899, recalling his stay in Italy, Leo Tolstoy wrote to his wife: ??Firenze, it's true, I like to modesty and pleasantness. At my time-however-suddenly began to mull: had become capital??. Many of the foreign travelers who in those years undertook the grand tour along the roads of Italy remained prohibited in front yards that thronged the town. Observing the demolition of narrow alleys fiorentini, Ruskin regretted the Florence motionless a few years back when it was still possible to cross the same roads traveled by Dante. The transformation had taken off with the unification of Italy, when the Savoy's politicians had decided to temporarily move the capital from Turin to Florence, hoping to establish a day in Rome, still to be conquered. The role of capital, albeit temporary, had rendered necessary structural changes that threatened the ancient city: the medieval walls were demolished and in their place came airy boulevard and entire neighborhoods were built close to the old town . The transformations of Florence however are not comparable to those involving Rome. From 1871 the city streets are overrun by rubble and scaffolding, piles of debris and red walls, pozzolana travertine slabs and dust. The villages of Center scrapped or redesigned, the huge green spaces of villas within the walls-a special feature of the urban geography of Rome-sold and edified. What was the provincial and City real estate