La formazione della classe dirigente nel Sei-Settecento - 9788815260352

La formazione della classe dirigente nel Sei-Settecento: Il tema di questa ricerca, pubblicata per la prima volta nel 1976, si inserisce nel più vasto filone di studi sulla classe dirigente italiana in età moderna e in particolare sul ceto nobiliare, che proprio in quegli anni aveva assunto rilevante consistenza storiografica con i contributi di Chabod, Berengo, Ventura e altri. La forma di governo tipica delle città italiane, grandi o piccole che fossero, quella cioè del reggimento chiuso, l'esistenza di uffici di corte spesso paralleli a quelli cittadini, posero con urgenza alla nobiltà il problema di una formazione dei propri membri che fosse funzionale alle esigenze dei ruoli che essa veniva ad assumere, spesso per la prima volta, nei posti chiave della burocrazia e dell'amministrazione dello Stato. La risposta inadeguata delle Università favorì il moltiplicarsi di istituzioni che si proponevano di affrontare organicamente il problema della formazione dei nuovi quadri della classe dirigente. Tali erano i "seminaria nobilium" che, grazie alle pressioni della nobiltà locale, all'intervento finanziario dei principi e soprattutto all'attivismo dei Gesuiti, vennero istituiti in numerose città europee. L'analisi delle formule educative, dei modelli culturali e degli stereotipi comportamentistici proposti ai convittori di questi collegi, assume un valore fondamentale per una migliore comprensione dei meccanismi che consentirono alla nobiltà di mantenere pressoché inalterato il proprio ruolo sociale e politico dal Cinquecento alla crisi settecentesca.
The theme of this research, first published in 1976, is part of the broader trend of studies on the Italian ruling class in modern times and in particular on the nobility, which in those years had assumed relevant historical consistency with contributions from Chabod, Berengo, Ventura and others. The form of Government which is typical of Italian cities, big or small they were, namely that of the regiment often court offices closed, the existence of parallel to those citizens, laid with urgency to the question of training of its nobility members it was functional to the needs of the roles that she was taking, often for the first time, in key places of bureaucracy and administration of the State. The inadequate response of the universities favoured the proliferation of institutions that set out to tackle the problem of formation of new frameworks of organically ruling class. Such were the "seminars in nobilium" that, thanks to the pressures of the local nobility, Princes ' financial intervention and especially to the activism of the Jesuits, were established in many European cities. The analysis of educational formulas, cultural models and behavioural stereotypes offered to boarders of these colleges, takes on a fundamental value for a better understanding of the mechanisms that allowed the nobility to maintain almost unchanged its role socially and politically from the sixteenth to the eighteenth-century crisis.