Conversazioni - 9788845930218

Conversazioni: Come nasce la poesia? Di quale misterioso lavoro è l'esito? E qual è il suo compito? Chiunque si sia posto, almeno una volta, domande del genere potrà finalmente trovare in queste interviste - che coprono l'intero arco della vita di Brodskij in esilio, dall'inizio degli anni Settanta fino a poche settimane prima della morte improvvisa, avvenuta a New York nel 1996 - risposte di un'audace limpidezza. Scoprirà così che la poesia è "uno straordinario acceleratore mentale", "lo scopo antropologico, o genetico" della nostra specie, e che non vi è strumento migliore per "mostrare alla gente la visione reale della scala delle cose". Scoprirà, poi, che quelli che ha sempre ritenuto imperscrutabili artifici tecnici - gli schemi metrici ad esempio sono in realtà "formule magiche", "magneti spirituali", capaci di incidere profondamente sulla poesia, al punto che un contenuto moderno espresso secondo una forma fissa (un sonetto, per intenderci) può sconvolgere quanto "una macchina che sfreccia contromano in autostrada". Per di più Brodskij sa illuminare anche il lavoro dei poeti che amava - Auden, Frost, Kavafis, Mandel'stam, Achmatova, Cvetaeva, Milosz, Herbert, per limitarci ai contemporanei - con una lucidità mai disgiunta da una vibrante partecipazione: "Non mi capita spesso di leggere qualcosa che mi dia una gioia così intensa come quella che mi dà Auden. È vera gioia, e con gioia non intendo un semplice piacere, perché la gioia è qualcosa di molto oscuro".
How does the poem? What mysterious work is the outcome? And what is its purpose? Who place at least once, such questions will finally find in these interviews-covering the entire life of Brodsky, exiled from the early 1970s until a few weeks before the sudden death, which took place in New York in 1996-a daring clarity responses. Find out how the poem is "an extraordinary mental" Accelerator, "the purpose, or genetic anthropology" of our species, and there is no better way to "show people the real vision of the scale of things". Discover, then, that those who have always considered inscrutable technical devices-such as metric schemes are actually "magic formulas", "spiritual" magnets, capable of a profound effect on poetry, to the point that a modern espresso content according to a fixed form (a sonnet, for instance) can upset how a car hurtling in the wrong direction on the freeway. " For more sa also illuminate Brodskij work of poets who loved him-Auden, Frost, Kavafis, mandelshtam, Akhmatova, Tsvetaeva, Milosz, Herbert, to limit ourselves to the contemporary-with a clarity never separated from a vibrant participation: "I don't often read something that gives me a joy so intense as I like Auden. Is true joy, and joy I don't mean a simple pleasure, because joy is something very obscure ".