Le imprese del patriarca. Mercato, denaro e relazioni umane nel libro della Genesi - 9788810558393

Le imprese del patriarca. Mercato, denaro e relazioni umane nel libro della Genesi: Il primo angelo della Bibbia viene inviato a consolare una serva, Agar, cacciata dalla sua padrona. La prima volta che compare la parola "mercato" è quando Abramo compra dagli Ittiti una tomba per la moglie Sara. Il "profitto" fa il suo esordio nell'episodio in cui Giuseppe viene venduto dai fratelli. E il primo riferimento a un salario riguarda Giacobbe, che lavora sette anni per avere in sposa Rachele "bella di aspetto", ma sarà ingannato e dovrà prima sposare la sorella Lia "dagli occhi smorti". Il libro della Genesi, con cui si apre la Bibbia degli ebrei e dei cristiani, è un testo sorprendente per chi cerca nuove parole e nuove riflessioni da affidare all'economia di oggi, che ha impoverito i beni soffocandoli con le merci e ha tolto dall'orizzonte tutto ciò che non è in vendita. Le prassi contrattuali dell'antica cultura mediorientale, le cui tracce non sono del tutto scomparse dai suq di Damasco o di Teheran, ci ricordano che gli scambi economici sono primariamente incontri tra persone. Che il denaro e il profitto confinano con l'amore e la vita, ma anche con l'odio e la morte. Che la terra promessa va amata e arricchita, ma non occupata, perché la si abita provvisoriamente, ma non la si possiede. E, infine, che le imprese - siano esse avventure, sogni o concretissime aziende possono risultare vane e ingannevoli, ma anche responsabili e pregevoli.
The first Angel in the Bible is sent to console a maidservant, Hagar, banished from his mistress. The first time that the word "market" is when Abraham buys Hittites a tomb for his wife Sarah. The "profit" debuts in the episode in which Joseph is sold by his brothers. And the first reference to a salary about Jacob, who works seven years to have married Rachel "nice-looking", but will be deceived and will first have to marry his sister Lia eyed "Salah". The book of Genesis, which opens the Bible of the Jews and Christians, is a startling text for those looking for new words and reflections to be contracted in today's economy, which has impoverished the goods by being suppressed with goods and took away from the horizon everything that is not for sale. Contractual practices of ancient Middle Eastern culture, traces of which are not entirely disappeared from the souks of Damascus or Tehran, remind us that economic exchanges are primarily encounters among people. That money and profit bordering on love and life, but also with hatred and death. That the promised land must be loved and enriched, but not occupied, because one lives temporarily, but no one owns it. And, finally, that businesses-whether they are adventures, dreams or concrete companies may be misleading, but also vain and responsible and valuable.