Piccola grande isola - 9788823514591

Piccola grande isola: A vent'anni da "Notizie da un'isoletta", Bill Bryson parte per un nuovo viaggio attraverso la Gran Bretagna. Questa volta si inventa un percorso che è anche una sfida: la Bryson Line, la linea retta più lunga che si possa tracciare tra due località britanniche, partendo dal suo estremo meridionale, Bognor Regis, una sonnacchiosa cittadina marittima sulla Manica, per risalire fin sulla punta della Scozia, a Cape Wrath, dove un faro solitario osserva le acque tempestose in cui si incontrano l'Atlantico e il Mare del Nord. Lungo il tragitto, concedendosi qualche deviazione, passa dal tripudio di grattacieli di Londra alla nostalgica decadenza dei centri turistici costieri, dai pascoli immacolati del Sussex alle gloriose fabbriche inglesi in cui ebbe inizio la Rivoluzione industriale, dalla selvaggia brughiera scozzese ai deliziosi laghetti del Nord dell'Inghilterra, osservando estasiato il miracoloso equilibrio tra natura e intervento umano, che ha fatto del paesaggio britannico una sorta di giardino paradisiaco. E intanto il viaggio attraverso l'amato paese adottivo diviene per l'autore un pretesto per dar sfogo alla sua inesauribile vena affabulatoria, ripercorrere aneddoti storici e personali e raccontare con irresistibile comicità gli incontri più disparati. Ma soprattutto, con bonario sarcasmo, Bryson ci mette in guardia dal rischio che un patrimonio secolare venga travolto dall'incuria, dall'avidità e dall'inesorabile omologazione che caratterizza la nostra epoca.
Twenty years after "news from a small island", Bill Bryson goes on a new trip through Great Britain. This time you invent a path that is also a challenge: the Bryson Line, straight line longer than you could draw between two British towns, starting from its southern tip, Bognor Regis, a sleepy seaside town on the English channel, to move up from the tip of Scotland to Cape Wrath, where a solitary Lighthouse observes the stormy waters where the Atlantic and the North Sea. Along the way, allowing some deviation, passes from the riot of London skyscrapers to the coastal tourist resorts, nostalgic revocation of pristine pastures of Sussex to the glorious British factories where the industrial revolution began, by the wild Scottish moorland to delicious ponds of Northern England, looking entranced the miraculous balance between nature and human intervention, which did a sort of British landscape garden paradise. While traveling through the beloved adopted country becomes for the author an opportunity to give vent to his inexhaustible vein-telling, retrace historical anecdotes and personal and tell many different encounters with irresistible humour. But above all, with good-natured sarcasm, Bryson warns against the risk that a centuries-old heritage from being overwhelmed by carelessness, greed and unrelenting approval that characterizes our era.