Chi nnicchi e nnacchi. Proverbi, parole e altro della Sicilia che fu - 9788891157553

Chi nnicchi e nnacchi. Proverbi, parole e altro della Sicilia che fu: Da "Abbagnarici lu pani" a "Zotta paga timpuni", passando per "Chi nnicchi e nnacchi", "Iri tringuli minguli", "Cu è surdu, orvu e taci, campa cent'anni 'n paci", questo libro è qualcosa di più di un semplice dizionario dei proverbi e delle espressioni linguistiche che i nostri nonni hanno costruito e maneggiato nella loro storia. È un invito alla riscoperta della lingua siciliana, è una fonte di curiosità, personaggi e notizie storiche. Ma soprattutto, raccontando di come, di quando e del perché le varie locuzioni sono nate, si rivela anche un godibile affresco della civiltà contadina che abbiamo alle spalle. Cosa viene fuori del carattere dei nostri antenati? Sono tanti gli aspetti: dall'avversione per la loquacità all'individualismo, all'immobilismo, al concetto dell'onore, alla religiosità ecc. Ma l'aspetto che più forte di ogni altro salta agli occhi è la rassegnazione: non s'incontra un detto o un proverbio o una canzone che inciti, non diciamo alla rivolta ma almeno all'insofferenza, alla rabbia o all'ira nei confronti del dominatore di turno. Questa nuova edizione è arricchita di un vocabolario siciliano-italiano e di una grammatica. Maggiore spazio, inoltre, è dedicato anche ad altre espressioni del patrimonio culturale intangibile come filastrocche, esclamazioni, gastimi, giuramenti, canzoni, giochi, nonché le antiche ricette di cucina dimenticate.
From "Abbagnarici lu pani" a "Zama nnicchi timpuni", through "who pays and nnacchi", "minguli", "tringuli Cu Iri is surdu, orvu and taci, campa cent'anni ' n p", this book is more than just a dictionary of proverbs and of linguistic expressions that our grandparents have built and handled in their history. And an invitation to the rediscovery of the Sicilian language, is a source of curiosity, characters and historical information. But above all, telling how, when and why the different locutions were born, is also an enjoyable fresco of civilization that we have. What comes out of the character of our ancestors? There are many aspects: the aversion to the glibness of individualism, the immobility, the concept of honour, religion etc. but the aspect that's stronger than any other catches the eye is the resignation: you meet a saying or a proverb or a song that encourages, not say the revolt but at least the impatience, anger or to anger against the ruler. This new edition has been enriched with a Sicilian-Italian vocabulary and grammar. Additional space is also devoted to other expressions of intangible cultural heritage as nursery rhymes, exclamations, gastimi, oaths, songs, games and cooking recipes.