Michel Leiris. Il teatro della possessione - 9788855533720

Michel Leiris. Il teatro della possessione: Il volume, analizza l'incontro tra il letterato/autobiografo, poeta ed etnologo (Parigi 1901-1990) e i culti di possessione, attraverso la lente della performatività. Dopo averne presentato gli scritti etnologici, l'autrice si addentra qui nel suo percorso a più dimensioni, dall'infanzia tormentata fino al congedo con la scrittura. Esamina i motivi e gli esiti del viaggio in Africa - "una caccia senza prede al di fuori di ombre". Memoria mai appannata quella dell'esperienza vissuta accanto alla confraternita di Gondar. Vera trance da possessione o semplicemente teatro della possessione quello dei posseduti di Gondar? Il quesito "leirisiano" va riformulato alla luce di un'estetica del performativo che rifletta sulle ragioni dell'efficacia, sul potere trasformativo che necessariamente consegue l'assunzione di ruoli altri, di un "agire" che è un eseguire, un ri-fare (un re-enactment). La modernità di Leiris etnografo risiede nella non celata soggettività autoriale e nell'aver posto in primo piano la dimensione "rappresentazionale" dei culti come modalità di "conoscenza incarnata".
The volume explores the encounter between the scholar/autobiografo, poet and ethnologist (Paris 1901-1990) and the cults of possession, through the lens of performativity. After having presented the written ethnological, the author delves here on its way to plus size, childhood tormented until discharged with Scripture. Examines the motives and the results of the trip to Africa--"a hunt without prey outside of shadows". Memory never marred the experience lived next door to the confraternity of Gondar. True trance from possession or simply teatro della possessione of possessed of Gondar? The question "leirisiano" should be reformulated in the light of a performative aesthetic that reflects on the reasons of effectiveness, the transformative power that necessarily means taking other roles, an "Act" which is a run, a re-do (a re-enactment). The modernity of Leiris authorial subjectivity and ethnographer resides in hidden not having put in the foreground the size "representational" religious affairs as a way of "knowledge incarnate".