E così vorresti fare lo scrittore? Testo inglese a fronte - 9788823524927

E così vorresti fare lo scrittore? Testo inglese a fronte: Il lettore troverà nella poesia che da il titolo al libro l'idea che ha Bukowski della scrittura e del proprio mestiere. "E così vorresti fare lo scrittore?" La voce dell'autore inaugura il registro rude ed eccessivo, ironico e provocatorio per cui tanti lettori lo amano. Se l'impulso a scrivere non esplode all'interno di te, se non ti viene da mente, cuore, bocca, viscere, se non è come un sole che ti brucia dentro, meglio lasciar perdere. Un vitalismo disincantato e romantico, pragmatico e ribaldo corre per queste pagine. Il lettore vi troverà paesaggi urbani desolati, invettive crudeli ed esilaranti (vedi quella contro Fred Astaire), massime perentorie e sublimi su come può passare utilmente il tempo libero chi non ama il baseball. Il ritmo dei versi è quello di un parlato sincopato, e fa pensare a un pittore che lascia sgocciolare i colori o a un jazzista che soffia a scatti in uno strumento a fiato. Ma poi compaiono all'improvviso forti metafore visionarie: una balena bianca di 70 anni nell'acqua lattescente di una jacuzzi, la vecchia macchina da scrivere elettrica che, abbandonata per l'arrivo del computer, risuscita come un Lazzaro meccanico al primo guasto di quello. Alla fine di un libro così magmatico, di un autore che appartiene alla famiglia vagabonda dei Cendrars e dei Miller, al lettore resterà la felice impressione che "la vita è piena di gioiosi / miracoli".
The reader will find in the poem that the title to the book the idea that has Bukowski of writing and his own craft. "And so would you like to be a writer?" The author's voice inaugurates the rude and excessive, ironic and provocative record for which so many readers love it. If the impulse to write does not explode inside you, if you do not come from mind, heart, mouth, bowels, if it is not like a sun that burns you inside, better leave it alone. A disenchanted and romantic vitalism, pragmatic and overturning runs for these pages. The reader will find desolate urban landscapes, cruel and hilarious invective (see that against Fred Astaire), high peremptory and sublime on how he can usefully spend his free time who does not love baseball. The rhythm of the verses is that of a syncopated speech, and suggests a painter who lets the colors drip or a jazz player blowing in a wind instrument. But then suddenly there appear strong visionary metaphors: a white whale of 70 years in the milky Water of a jacuzzi, the old electric typewriter which, abandoned for the arrival of the computer, rises up like a mechanical Lazarus at the first failure of That. At the end of a book so magmatic, of an author belonging to the Tramp family of the cendrars and the Miller, the reader will remain the happy impression that "life is full of joy/miracles".