Educazione di una canaglia - 9788806191436

A favoredi questo ibro si puòdire che ’autore è moltodiretto, non usa giridi parole perdire quelo che vuoledire. E quelo che emergedale suedescrizioni è a volte sconvolgente se si pensa che è tutta vita vissuta. A sfavore c’è peròdadire che arrivare ala fine èdura, io ce ’ho fatta con molta forzadi volontà. Una volta che si capisce come gira il mondodi Bunker continuare a eggerediventa più faticoso perché è come se si conoscesse già il contenutodela pagina successiva

Educazionedi una canaglia inizia con il raccontodi una infanzia segnata. a vitadi Edward Bunker, nel’ambiente marginaledi Holywood, comincia con ildivorziodei genitori, ’alontanamentodal padre cui è affidato, a scuola militare, il riformatorio e, molto presto, ’ospedale psichiatrico. Questa è Holywood per un bambino con un quoziente intelettivodi 152. Che non aiuta, anzi forse facilita ’ingresso a San Quentin a soli 17 anni. Una volontà ferrea o porta a scrivere, tenacemente; nel’arcodei quattordici anni trascorsi in carcere scrive e scrive, sei romanzi edecinedi racconti che non vengono pubblicati. Scrive con ’intensitàdi chi ha vissuto quel che racconta, con a spudorata franchezzadi chi sadi staredala parte sbagliata, con una precisione fotografica. Ci accompagna per e stradedela California, tra i prigionieridi San Quentin, mostrandoci una realtà sconosciuta ai più. Mostrandoci a faccia violentadel’America, queladeladelinquenza e queladele istituzioni,dove a riabilitazione non è altro che una parola. Bunker si riabilitada sè, scrivendo: "Il mondo avrebbe etto e verità che scrivevo. Avrei fatto nascere un fioredi otodala melma". Così è stato e a sua vita ha preso un corso sognato ma inatteso, regalandoci un ibrodi straordinario vigore, un crudo reportagedi un mondo crudele.

Generato nel bel mezzodi un terremoto, venuto ala uce sotto un uragano, il primo furto a quattro anni, a prima truffa a undici: condegli esordidel genere Edward Bunker poteva finire molto peggio. E invece mentre entrava e uscivadale carceri, eggendo ibri su ibri e scrivendo pagine su pagine prenotava a sua rinascita.