Spoliazione. I senza casa, senza patria, senza cittadinanza - 9788857552088

Spoliazione. I senza casa, senza patria, senza cittadinanza: Piazza Syntagma e Gezi Park, la Primavera araba e Occupy Wall Street, le rivolte in Grecia e i Gilets Jaunes. Negli ultimi anni importanti movimenti di protesta hanno scosso la società capitalista per portare all'attenzione dell'opinione pubblica il grido degli oppressi. Judith Butler, la più importante teorica del femminismo, e Athena Athanasiou, studiosa dei movimenti di rivolta in Grecia e membro della sinistra radicale del suo Paese, analizzano questi avvenimenti alla luce del concetto di "spoliazione" teorizzato da Goffman, per indagare le sue connessioni con il riconoscimento, la performatività, il genere, la protesta, la biopolitica e la convivenza. Il dibattito ruota intorno a coloro che hanno perso il loro Paese, la loro nazionalità, la loro proprietà, e sono stati espropriati della loro appartenenza al mondo, sentendosi traditi da chi non li ha ascoltati. Che significato assume per un individuo questo senso di precarietà, questa perdita sostanziale, in una cornice capitalistica dominata dalla logica del possesso? Il libro fornisce una riflessione sui modi in cui il potere performativo può operare come resistenza politica, proponendo ipotesi interpretative sull'agire della folla quando si raduna per protestare contro la spoliazione psicologica, politica ed economica a cui le popolazioni sono oggi sottoposte.
Syntagma Square and Gezi Park, the Arab Spring and Occupy Wall Street, the riots in Greece and the Gilets Jaunes. In recent years, major protest movements have shaken up capitalist society to bring the cry of the oppressed to public attention. Judith Butler, the most important theorist of feminism, and Athena Athanasiou, a scholar of the uprising movements in Greece and a member of the radical left of her country, analyze these events in the light of the concept of "spoliation" theorized by Goffman, to investigate its connections with recognition, performance, gender, protest, biopolitics and coexistence. The debate revolves around those who have lost their country, their nationality, their property, and have been dispossessed of their belonging to the world, feeling betrayed by those who have not listened to them. What does this sense of precariousness, this substantial loss, mean for an individual in a capitalist framework dominated by the logic of possession? The book provides a reflection on the ways in which performative power can operate as political resistance, proposing interpretative hypotheses about the action of the crowd when they gather to protest against the psychological, political and economic dispossession to which the populations are now subjected.