Fare e disfare il genere - 9788857522036

Fare e disfare il genere: Cosa resta del genere? Quali spazi per articolare criticamente un discorso sulla norma eterosessuale, sul femminismo, sulla parentela, sulle unioni tra persone dello stesso sesso, sul corpo, sull'identità di genere e i suoi presunti "disturbi"? E in che modo l'articolazione critica di un discorso sul genere sollecita, e veicola, motivi di ripensamento del riconoscimento intersoggettivo, dell'interdipendenza, della vulnerabilità, del desiderio - e dell'autodeterminazione? Questi i nodi trattati tra le pagine di Fare e disfare il genere, che costituisce la riflessione più matura - e vibrante - di Judith Butler sui temi che nei primi anni Novanta furono al centro del fondamentale, e tuttora discusso, Gender Trouble, caposaldo del femminismo contemporaneo e stella polare delle teorie queer. Si tratta, per molti aspetti, di una vera e propria riconsiderazione di quelle tesi iniziali: "to do and undo one's gender", infatti, non significa considerare il genere solo nei termini di una performance che si può fare o disfare, recitare in modo più o meno consapevole, più o meno critico, o più o meno dissidente. Significa, piuttosto, soffermarsi sulla processualità del "fare" e del "disfare", individuale e collettiva, per cogliere in essa i tratti di una riconfigurazione costante dei parametri di intelligibilità del soggetto che il genere, incessantemente, produce.
What's left? Such as spaces to articulate a discourse on heterosexual norm critically, on feminism, on kinship, on unions between persons of the same sex, health, gender identity and its alleged "interference"? And how the joint criticism of a discourse on gender calls and conveys, intersubjective recognition, rethinking purposes of interdependence, of vulnerability, of desire-and self-determination? These nodes processed through the pages of make and unmake the genre, which is the more mature-and vibrant reflection-by Judith Butler on the issues that in the early 1990s were at the heart of the fundamental, and still debated, Gender Trouble, cornerstone of contemporary feminism and queer theory polar star. This is, in many respects, a real reconsideration of those initial thesis: "to do and undo one's gender," in fact, it does not mean considering only in terms of a performance that you can make or unmake, acting in a more or less conscious, more or less critical, or more or less dissident. It means, rather, dwell on the process of "do" and "undo", individual and collective, to grasp it a constant reconfiguration of the parameters of intelligibility of the genre, incessantly, produces.