Della cosa ultima - 9788845933899

Della cosa ultima: Quale cosa attinge, "in ultimo", l'anima dopo essersi aperta, attraverso l'angoscia, alla ricerca di sé? È questo l'interrogativo che sottende l'originale articolarsi del nuovo libro di Massimo Cacciari. Tre voci in dialogo tra loro e con i 'Maggiori loro' - da Platone a Husserl, da Tommaso a Cusano a Karl Barth - cercano di rispondere a tale domanda, ognuna seguendo il proprio «demone custode»: la voce portatrice di un autentico e radicale scetticismo dell'Intelletto, la voce che incarna l'atto di fede in lotta contro se stesso, e infine quella dell'autore, che agli amici si rivolge anche attraverso due lunghe serie di lettere, riprendendo, sviluppando - e se necessario criticando - le idee della sua più importante opera teoretica: "Dell'Inizio". Infatti, dopo aver indagato, in "Geofilosofia dell'Europa" e nell'"Arcipelago", l'irriducibile pluralità delle radici culturali presenti nel paesaggio europeo, l'attenzione di Cacciari torna a volgersi a quel «cominciamento» che è il problema filosofico fondamentale. La cosa ultima, quindi, non è che l'Inizio: qui però non è più semplicemente inteso come indifferente insieme di tutte le possibilità, bensì come l'infinità stessa della cosa nella sua inalienabile e intramontabile singolarità. Solo attingendo alla cosa ultima, 'toccandone' l'essenza divina, l'anima esprime la propria unica, possibile libertà. E il fare filosofia si manifesta allora per ciò che sempre, e ancora una volta, dovrebbe essere: movimento di liberazione.
What draws, "in the Last", the soul after opening itself, through anguish, in the search for oneself? This is the question that underpins the original articulation of Massimo Cacciari's new book. Three voices in dialogue with each other and with the ' major them '-from Plato to Husserl, from Tommaso to Cusano to Karl Barth-they try to answer this question, each one following his own "Guardian demon": The voice carrying an authentic and radical skepticism of the intellect, the voice That embodies the act of faith in the fight against himself, and lastly that of the author, who to friends also addresses through two long series of letters, resuming, developing-and if necessary criticizing-the ideas of his most important theoretical work: " Of the beginning. " In fact, after investigating, in "geophilosophy of Europe" and in the "Archipelago", the irreducible plurality of the cultural roots present in the European landscape, the attention of Cacciari returns to turn to that "beginning" which is the philosophical problem Fundamental. The last thing, therefore, is not that the beginning: here however it is no longer simply understood as indifferent together of all the possibilities, but as the very infinity of the thing in its inaliable and timeless singularity. Just drawing on the last thing, ' touching ' the divine Essence, the Soul expresses its unique, possible freedom. and making philosophy manifests itself then for what always, and once again, it should be: liberation movement.