Interculturalità. Religione e teologia politica - 9788860427229

Interculturalità. Religione e teologia politica: Il libro raccoglie contributi di studiosi italiani e stranieri su due questioni cruciali che rappresentano il centro di interesse del libro. La prima riguarda l'atteggiamento che attualmente nell'Occidente di tradizione liberale e illuminista si vuole assumere di fronte a forme di governo teocratico, che, stabilitesi ormai da tempo in alcuni paesi mediorientali, ripropongono il problema del "ritorno" sulla scena contemporanea della teologia politica. L'altra concerne il ruolo assolutamente non secondario che la religione sempre più sta assumendo nelle società occidentali contemporanee e che induce studiosi e filosofi - fra cui anche quelli che costituiscono le varie voci del libro - a problematizzare il processo di laicizzazione e secolarizzazione che, sulla scorta di Max Weber, si credeva dovesse ineluttabilmente interessare il mondo occidentale. È per questo motivo che si preferisce oggi parlare di età post-secolare: un'epoca in cui credenti, non-credenti e agnostici devono sforzarsi di trovare punti di convergenza e valori condivisibili che possano favorire la più ampia e polifonica partecipazione ai processi decisionali di carattere politico ed etico.
The book contains contributions by Italian and foreign scholars on two crucial issues that are the focus of the book. The first concerns the attitude currently in the West of the liberal tradition and enlightenment wants to hire in the face of theocratic government, which has long been established in some Middle Eastern countries, reproduce the problem of "return" on the contemporary scene of political theology. The other concerns the role absolutely not secondary that religion increasingly are taking in contemporary Western societies and inducing scholars and philosophers-including those that make up the various items of book-to examine the process of secularism and secularization which, on the basis of Max Weber, it was believed would inevitably affect the Western world. And why you prefer today to talk about post-secular age: a time when believers, non-believers and agnostics must strive to find points of convergence and shared values which are likely to promote the widest and polyphonic participation in decision-making political and ethical.