Ambizioni e reputazioni. Élite nel lodigiano tra età moderna e contemporanea - 9788856849721

Ambizioni e reputazioni. Élite nel lodigiano tra età moderna e contemporanea: In che modo è possibile parlare di élite in una realtà come Lodi e attraverso quali veicoli esse si mantengono, si rafforzano oppure si indeboliscono nel corso dei secoli? Il presente volume collettaneo affronta questo problema analizzando il rapporto tra famiglie e istituzioni fra età moderna e contemporanea. Il libro descrive così una pluralità di soggetti che attraverso la creazione e in seguito il controllo delle istituzioni costruiscono reputazioni e nutrono ambizioni, generando modelli diversi di cittadinanza. Dall'analisi, i gruppi di vertice risultano molto dinamici e presentano destini mobili: possono rafforzare il loro potere e la loro ricchezza ma anche perderli. La metodologia è stata dunque quella di focalizzarsi sulle strategie e le pratiche sociali piuttosto che inseguire un'inafferrabile identità di ceto, oppure un altrettanto sfuggente cultura complessiva. In particolare, gli autori si soffermano sui veicoli adottati dalle élite per definire la propria posizione: si parte dall'analisi dei benefici tra Sette e Ottocento, fondamentale per comprendere l'uso della religione come sistema di affermazione ma anche di reclutamento; per arrivare fino alle moderne casse rurali e alla rappresentanza politica, in un discorso che abbraccia anche il Novecento.
How can I talk about elite in a situation like Lodi and through which vehicles they are maintained, they reinforce or weaken over the centuries? This collective volume tackles this problem by analyzing the relationship between families and institutions between modern and contemporary. The book describes a plurality of subjects through the creation and further control of institutions build reputations and nourish ambitions, generating different models of citizenship. From the analysis, vertex groups are very dynamic and have movable destinies: they can strengthen their power and wealth but also to lose them. The methodology was therefore to focus on strategies and social practices rather than chasing an elusive identity of ceto, or an equally elusive culture overall. In particular, the authors dwell on the vehicles used by elites to define its position: it starts with the analysis of the benefits between the eighteenth and nineteenth centuries, crucial to understand the use of religion as a statement but also of recruitment; to get up to modern rural banks and political representation, in a speech that also embraces the twentieth century.