Donne e bicicletta. Una relazione pericolosa? - 9788854841918

Donne e bicicletta. Una relazione pericolosa?: La bicicletta era considerata uno strumento del demonio, se inforcata da gambe femminili, ma ben presto si trasformò per le donne in un simbolo di libertà, di emancipazione, garantendo la possibilità di muoversi al di fuori dei rigidi confini della propria dimora e lontano dal severo controllo degli sguardi altrui. La conquista fu lenta e faticosa, pur segnata da eventi epocali: la sfilata di agili fanciulle in occasione della riunione ciclistica organizzata a Ferrara nel 1902 dal Touring Club Italiano, oppure la vigoria di alcune cicliste come Alfonsina Strada e Adelina Vigo, rivali di tutto rispetto nelle corse riservate al sesso forte. Riannodando i fili dispersi di questa longeva tradizione, il presente volume intende far luce sul contrastato legame tra donne e bicicletta. Introduzione di Stefano Pivato; contributi di Antonella Cagnolati, Carlos Hector Caracciolo, Sara Cillani, Gigliola Gori, Jean Robaey.
The bicycle was considered an instrument of the devil, if dreaded ' forking ' from female legs, but soon turned to women in a symbol of freedom, emancipation, providing the ability to move outside the strict confines of their home and away from the strict control of the gaze of others. The conquest was slow and difficult, although marked by epochal events: a parade of cycling at the meeting held in agile maidens Ferrara in 1902 by the Italian Touring Club, or the vigor of some cyclists as Alfonsina Strada and Adelina Vigo, respectable rivals in races reserved for the stronger sex. By sewing together the scattered threads of this long-lived tradition, this volume aims to shed light on the link between women and thwarted bike. Introduction by Stefano Pivato; contributions by Antonella Cagnolati, Carlos Hector Campbell, Sara Cen, Gigliola Gori, Jean Robaey.