Centodieci minuti, una vita. La parabola di Zinédine Zidane - 9788860410993

Centodieci minuti, una vita. La parabola di Zinédine Zidane: Il 7 maggio aveva dato l'addio al pubblico di Madrid, giocando come un dio del pallone, e quando la gente grida il suo nome piange come un bambino. Eppure il 17 è già in ritiro con quella Nazionale che aveva abbandonato e a cui è ritornato. Va in campo e l'ultima partita si trasforma sempre nella penultima. L'ultima recita è la finale dei Mondiali 2006: Berlino, stadio Olimpico, Italia-Francia. Quella partita, così emblematica, diventa il filo conduttore, unità di tempo e di spazio, per ripercorrere gli ultimi quattro mesi di Zizou e la sua strabiliante camera. Dentro quei 110 minuti c'è tutto: il rigore calciato e segnato con il cucchiaio, il capitano che riordina la squadra, l'artista del pallone che mette alle corde Cannavaro e Gattuso, il colpo di testa che cerca il gol, come nella finale del '98, la testata a Materazzi che mette la parola fine a una carriera. Epopea di uno dei più grandi numeri 10 della storia del calcio che sfila a testa bassa verso gli spogliatoi passando a pochi centimetri da quella Coppa del Mondo che poteva alzare per la seconda volta, - e che non ricompare nemmeno al momento della premiazione. La medaglia d'argento lui non la vuole. Epopea di un'icona del calcio tra sport e letteratura, un feuilleton nella tradizione dei grandi scrittori francesi.
On May 7 had given the farewell to the public in Madrid, playing as a God of the balloon, and when people shouts his name crying like a baby. Yet the 17 is already in retreat with the national one that had abandoned and to which he returned. Goes on the pitch and the last game always turns in the penultimate. The last performance is the 2006 World Cup final in Berlin, stadio Olimpico, Italy-France. That game, so iconic, it becomes the leitmotif, unity of time and space, to look back at the last four months of Zizou and his amazing room. Inside those 110 minutes everything is there: the penalty kicked and scored with the spoon, the captain who manages the team, the balloon artist who puts on the ropes Cannavaro and Gattuso, the header looking for goals, as in the final of the ' 98, the headboard to Materazzi who puts an end to a career. Epic of one of the largest numbers of 10 football history parading his head down towards the changing rooms-passing a few centimeters away from the World Cup that he could raise for the second time,-and that does not even reappears at the time of the award ceremony. The silver medal he doesn't want it. Epic of an icon of football between sports and literature, a feuilleton in the tradition of the great French writers.