La falce - 9788872744574

La falce: Edoardo Calandra, nato a Torino l'11 settembre 1852, prima di scoprire la sua vocazione narrativa fu pittore e fece lunghi soggiorni di studio in Francia e in Germania. Successivamente volle dedicarsi soprattutto all'attività di narratore e, per un certo periodo e senza grande fortuna, anche di autore teatrale. Condusse vita, come ha scritto G. Contini, di «gran signore discretissimo», fra Torino e la casa di campagna di Murello. Morì a Torino il 28 ottobre 1911. Autore di romanzi e racconti che si situano tra i capolavori della narrativa italiana dell'ultimo Ottocento e del primo Novecento ("Vecchio Piemonte", "La bufera", "A guerra aperta", "Juliette"), Calandra ha avuto pochi, ma appassionati e convinti ammiratori sia fra i critici (Benedetto Croce in primo luogo e poi, per citarne solo alcuni, Pancrazi, Getto, Cajumi) sia fra gli scrittori, da Verga e De Roberto, suoi amici, fino a Mario Soldati, che dichiarò una volta «affetto filiale» e «venerazione» per il grande e dimenticato narratore piemontese. Nel romanzo "La falce", uno dei libri meno conosciuti dello scrittore, pubblicato in volume nel 1902 e mai più ristampato, è possibile cogliere con evidenza alcuni dei temi profondi intorno a cui egli ha costantemente, e persino ossessivamente, lavorato.
Edoardo Calandra, born in Turin on September 11, 1852, before discovering his narrative vocation was a painter and made long study stays in France and Germany. Later he wanted to devote himself mainly to the activity of narrator and, for a time and without great luck, also as a theatrical author. He led life, as G. Contini wrote, of "great discrerent gentleman", between Turin and the country house of Murello. He died in Turin on 28 October 1911. Author of novels and short stories that are among the masterpieces of Italian fiction of the last nineteenth and early twentieth centuries ("Old Piedmont", "The storm", "Open War", "Juliette"), Calandra had few, but passionate and convinced admirers both among the critics (Blessed Cross in the first place and then, to name but a few, Pancrazi, Getto, Cajumi) both among the writers, from Verga and De Roberto, his friends, to Mario Soldati, who once declared "filial affection" and "veneration" for the great and forgotten narrator Piedmont. In the novel "The Slat", one of the writer's lesser-known books, published in volume in 1902 and never reprinted again, it is possible to grasp clearly some of the deep themes around which he has constantly, and even obsessively worked.