I «libri adgiunti» alle «Storie» di messer Biondo da Furlì - 9788864342849

I «libri adgiunti» alle «Storie» di messer Biondo da Furlì: Andrea Cambini (1445-1528) fu collaboratore di Lorenzo e Giuliano de' Medici e dei figli del Magnifico, poi legato strettamente a Savonarola, e incaricato di uffici pubblici non solo in quegli anni ma anche in età soderiniana e subito dopo il ritorno dei Medici in patria. Traduttore prolifico di testi latini classici (Cicerone, Cornelio Nepote) e moderni (Leonardo Bruni, Biondo Flavio e Cristoforo Landino, di cui fu allievo), egli coltivò sin dalla prima giovinezza una spiccata attitudine per la storia, testimoniata in primis da due trattati storici, il "Della progenie del Regno de' Franchi e vita de' loro Re" e il "Libro della origine de' Turchi et imperio delli Ottomani". Il non trascurabile corpus letterario di Cambini non è stato fino a oggi oggetto d'indagine ed è inedito, ad eccezione del trattato sui Turchi, un vero e proprio best-seller del Cinquecento europeo, la cui princeps fu edita, postuma, nel 1529. Dopo quasi mezzo millennio si torna dunque a pubblicare un testo di Cambini. I Libri adgiunti sono tre addizioni a corredo della traduzione integrale del testo vulgato delle incompiute "Historiarum ab inclinatione Romanorum imperii decades" di Biondo; sembrano riflettere, a un primo sguardo, il progetto a lungo vagheggiato dall'umanista forlivese: completare la narratio della sezione contemporanea delle "Decades". Per tale motivo in passato si è ritenuto che i Libri adgiunti fossero le reliquie in volgare dell'estrema performance storico-letteraria di Biondo, che Cambini avrebbe in qualche modo intercettato, arrogandosene la paternità. Tuttavia, attraverso un compl
Andrea Cambini (1445-1528) was a collaborator of Lorenzo and Giuliano de' Medici and the sons of the Magnificent, then closely linked to Savonarola, and in charge of public offices not only in those years but also in the Middle Ages and immediately after the return of the Medici to his homeland. A prolific translator of classical Latin texts (Cicero, Cornelius Nepote) and modern (Leonardo Bruni, Blond Flavio and Christopher Landino, of which he was a pupil), he cultivated from an early age a strong aptitude for history, witnessed in the first place by two historical treatises, the "Progeny of the Kingdom of Franks and the life of their King" and the "Book of origin of the Turks and empires of the Ottomans". The not insignificant literary corpus of Cambini has not been investigated to date and is unpublished, with the exception of the Treaty on the Turks, a real best-seller of the sixteenth century European, whose princeps was published, posthumously, in 1529. After almost half a millennium, a text by Cambini is published again. The adjointed Books are three additions accompanying the full translation of the vulgate text of the unfinished "Historiarum ab inclinatione Romanorum imperii decades" by Blonde; seem to reflect, at first glance, the project long vagued by the humanist Forlivese: complete the narratio of the contemporary section of the "Decades". For this reason, in the past it was considered that the adjunct Books were the vulgar relics of the extreme historical-literary performance of Blonde, which Cambini would have somehow intercepted, arrosting its paternity. However, through a compl