Sez ner - 9788877135919

Sez ner: Un alpeggio sul Piz Sezner, "il porcaio" tra le montagne svizzere: una vetta secondaria, lontana dal cielo, con cui Arno Camenisch intitola il libro riscrivendone il nome in Sez Ner, in romancio "sede del diavolo", "diavolo in me". Un titolo, un programma: la baita e i suoi pascoli diventano il palcoscenico di una commedia umana intessuta di piccole cattiverie e assurdità, di una bizzarra indagine sull'esistenza condotta da uno dei migliori scrittori svizzeri dell'ultima generazione, e uno dei pochi che ha avuto il coraggio di tornare a confrontarsi con il mito e l'antimito della vita alpestre. I quattro protagonisti (il casaro e il suo aiutante, un bovaio e un porcaio) sono segnati dalla fatica e dalla solitudine, certo, ma riservano sorprendenti guizzi di vitalità e ribellione, sguardi illuminanti e una buona dose di sano cinismo. Attorno a loro, gli animali, i contadini che salgono dal paese e i turisti di passaggio: scorci un po' inquietanti del mondo là fuori, oltre i "ristretti confini dell'alpe". Scritto originariamente in due lingue, tedesco e romancio, che in parte corrono parallele e in parte si intersecano reinventandosi a vicenda, Sez Ner trova ora una terza via, quella italiana, grazie alla versione realizzata Roberta Gado Wiener in stretta collaborazione con l'autore, come raccontato nel dialogo in appendice.
A pasture on the Piz Sezner, "the swineherd" among the Swiss mountains: a secondary peak, far from heaven, with which Arno Camenisch titled the book by retyping the name Sez Ner, in Romansh "seat of the devil", "diavolo in me". A title, a program: the hut and its pastures become the stage for a human comedy woven of small malice and absurdity, a bizarre study on existence led by one of the best Swiss writers of the last generation, and one of the few who dared to return to confront the myth and the Alpine life to Ravello. The four protagonists (the dairyman and his helper, a bovaio and a swineherd) are marked by fatigue and loneliness, of course, but reserve surprising flashes of vitality and rebellion, illuminating and looks a good healthy dose of cynicism. Around them, the animals, the farmers that rise from the country and passing tourists: some disquieting glimpses of the outside world, beyond the "narrow borders of the Alps". Originally written in two languages, German and Romansh, some of which run parallel and partly intersect reinventing itself with each other, Sez Ner is now a third way, the Italian one, thanks to Roberta version Gado Wiener in close cooperation with the author, as recounted in the dialogue in the Appendix.