Storia dell'Italia liberale - 9788842095996

Storia dell'Italia liberale: 1861-1901: è il quarantennio cruciale della storia d'Italia. "Iniziava da quel momento una nuova storia, in cui lo Stato e le istituzioni, le culture e i protagonisti che li presupponevano si andavano trasformando in moltiplicatori di energie ed eventi sempre più lontani dalle tematiche risorgimentali, soprattutto dopo il completamento dell'unificazione nel 1870. In quegli anni fondativi l'Italia, coerentemente con quanto accadeva sulla scena europea, attraversò l'età del 'liberalismo classico', una fase storica in cui si mantenne viva la convinzione della classe dirigente di poter operare sul consolidato terreno del rapporto Parlamento/società civile, secondo il 'classico' mito del modello britannico. Ciò era plausibile anche perché quel Parlamento rappresentava, nel bene e nel male, l'istituzione in cui i liberali credevano di ravvisare non solo l'organo di rappresentanza, ma anche il motore 'legislativo' e 'pedagogico' dello sviluppo della società civile, tanto più fondamentale in relazione all'ostile presenza-assenza della Chiesa e dei suoi codici d'integrazione civica. Affrontando gli eventi di questo quarantennio, il lettore avrà modo di imbattersi in sorprendenti analogie con molte vicende della nostra storia più recente e della cronaca attuale. Se siano fuorvianti o meno è difficile dirlo; forse però rappresentano un'ulteriore conferma che la comprensione della storia italiana richiede una qualche conoscenza delle sue fondamenta postunitarie."
1861-1901: is the fortieth anniversary of the history of Italy. "From that moment Began a new story, in which the State and institutions, cultures and protagonists that they assumed were turning into multipliers of energies and events increasingly away from issues of the Risorgimento, especially after the unification in 1870. Founding the Italy in those years, consistent with what was happening on the European stage, crossed the age of classical liberalism ', a historical phase in which remained fully convinced of the ruling class to operate on the consolidated report land Parliament/civil society, according to the ' classical ' myth of the British model. This was plausible because that Parliament was, good or bad, the institution where the Liberals thought they discern not only the representative body, but also the engine ' pedagogic ' legislative ' and ' civil society development, all the more crucial in relation to the hostile presence-absence of the Church and its civic integration codes. Addressing the events of this forty-year period, the reader will come across striking similarities with many events of our recent history and current news. If misleading or not is hard to say; but perhaps represent a further confirmation that the understanding of Italian history requires some knowledge of its foundations postunitarie. "